Il natale di san Piétro di Morène Confessore, il quale, da Anacoreta fu eletto Sommo Pontefice, e si chiamò Celestino quinto. Ma poi rinunciò al Papato, e conducendo vita religiosa nella solitudine, illustre per virtù e per miracoli, passò al Signore. A Roma santa Pudenziàna Vergine, la quale dopo innumerevoli combattimenti, dopo aver dato riverentemente sepoltura a molti Martiri ed aver distribuito per Cristo tutte le sue sostanze ai poveri, finalmente dalla terra se ne volò al cielo. Nello stesso luogo san Pudénte Senatore, padre della stessa santa Pudenziàna e di santa Prasséde Vergine. Dopo di essere stato dagli Apostoli rivestito di Cristo nel battesimo, conservò immacolata la veste dell'innocenza fino al termine della vita. Così pure a Roma, sulla via Appia, il natale dei santi Calógero e Parténio eunuchi. Il primo era maestro di camera della moglie dell'Imperatore Décio, l'altro primicerio di un altro ufficio : ambedue non volendo sacrificare agli idoli, per ordine del medesimo Imperatore, furono tormentati con vari e crudeli supplizi, e finalmente, percossi nel capo con un palo infuocato, resero lo spirito a Dio. A Nicomédia san Filótero Martire, figlio del Proconsole Paciàno; sotto l'Imperatore Diocleziano, dopo aver molto sofferto, ricevette la corona del martirio. Nello stesso luogo sei sante Vergini e Martiri, di cui la principale era Ciriaca, la quale, avendo liberamente rimproverato di empietà Massimiano, fu crudelissimamente percossa e squartata, e alla fine, arsa col fuoco, compì il martirio. A Canterbury, in Inghiltérra, san Dunstàno Vescovo. A Louannec, nella Bretagna, sant'Ivo, Prete e Confessore, che, per amore di Cristo, difendeva le cause dei pupilli, delle vedove e dei poveri. A Fucécchio, in Toscana, san Teófilo da Corte, Confessore, Sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori, propagatore degli esercizi spirituali, che Papa Pio undecimo annoverò tra i Santi.