A Corinto il natale dei santi Martiri Callisto e Carisio, con altri sette, i quali tutti, dopo aver sostenuto molti altri tormenti, furono sommersi nel mare. Così pure a Saragozza, nella Spagna, il natale di diciotto santi Martiri, cioè Ottàto, Lupèrco, Succèsso, Marziale, Urbàno, Giulia, Quintiliàno, Publio, Frontóne, Felice, Ceciliàno, Evènzio, Primitivo, Apodémio, ed altri quattro, che, si dice, aver avuto nome Saturnino. Tutti questi sotto Daciàno, Preside delle Spagne, furono insieme tormentati ed uccisi. L'illustre loro martirio fu da Prudènzio celebrato con versi. Nella stessa città i santi Càio e Creménzio, i quali, avendo due volte confessato la fede di Cristo e in essa perseverando, gustarono il calice del martirio. Nello stesso luogo san Lambèrto Martire. Così pure a Saragozza santa Encràtide, Vergine e Martire, la quale, essendole stato lacerato il corpo, tagliata una mammella e strappato il fegato, sopravvivendo ancora, fu chiusa in prigione e ritenutavi, finché il suo corpo piagato non fu putrefatto. A Palènza san Turibio, Vescovo di Astèrga, il quale, coll'aiuto di san Leone Papa, annientò totalmente nella Spagna l'eresia di Priscilliàno, e illustre per miracoli si riposò in pace. A Braga, nel Portogallo, san Fruttuóso Vescovo. A Scissy, nel territorio di Costànza, in Gàllia, il transito di san Patèrno, Vescovo d'Avranches e Confessore. A Roma il natale di san Benedétto Giusèppe Labre Confessore, illustre per il disprezzo di sé e per il pregio di una estrema povertà volontaria. Presso Valenciennes, in Frància, san Dragóne Confessore. A Nevers, in Frància, santa Mair a Bernarda Soubirous, Vergine, della Congregazione delle Sorelle della Carità e dell'Istruzione cristiana, favorita, ancor giovanetta, a Lourdes, da ripetute apparizioni dell'Immacolata Madre di Dio Maria, dal Papa Pio undecimo ascritta tra le sante Vergini. A Sièna, nella Toscàna, il Beato Gioacchino, dell'Ordine dei Servi della beata Vergine Maria.