A Roma il natale del beato Sisto primo. Papa e Martire, che governò la Chiesa con somma lode al tempo dell'Imperatore Adriano, ed in fine, sotto Antonino Pio, per guadagnarsi Cristo, sostenne volentieri la morte temporale. A Taormina, in Sicilia, san Pancrazio Vescovo, il quale sigillò col sangue del martirio il Vangelo di Cristo, che là aveva predicato, inviatovi da san Piétro Apostolo. A Tomi, nello Scizia, il natale dei santi Martiri Evàgrio e Benigno. A Tiro, in Fenicia, san Vulpiàno Martire, il quale, nella persecuzione di Massimiano Calérlo, cucito entro un sacco di cuoio con un serpente velenoso ed un cane, fu sommerso nel mare. A Salonicco la passione delle sante Vergini Agape e Chiónia, al tempo dell'Imperatore Diocleziano, sotto il quale poi doveva sopportare il martirio anche la santa Vergine Iréne, loro sorella. Ambedue, non volendo rinnegare Cristo, prima furono straziate nel carcere, poi gettate nel fuoco, ma non toccate dalle fiamme, ivi, fatta orazione al Signore, resero lo spirito. Nel monastero di Medizio, in Bitinia, la deposizione di san Nicéta Abate, il quale per il culto delle sante immagini soffrì molti tormenti sotto Leóne Armèno, ed infine, presso Costantinopoli, Confessore, si riposò in pace. In Inghiltèrra san Riccardo, Vescovo di Chichester, illustre per santità e per gloria di miracoli. A Brige, nel territorio di Meaux, santa Burgondofàra, chiamata anche col nome di Fara, Abbadessa e Vergine.