A Catania, in Sicilia, il natale di sant'Agata, Vergine e Martire, che, al tempo dell'Imperatore Décio, sotto il Giudice Quinziano, dopo gli schiaffi e il carcere, dopo l'eculeo e la distorsione di membra, dopo il taglio delle mammelle, dopo essere stata voltolata sopra cocci e brage, finalmente, in prigione, pregando Iddio, finì la vita. A Nagasaki, in Giappone, la passione di ventisei Martiri, dei quali tre Sacerdoti, uno Chierico e due laici dell'Ordine dei Minori, altri tre, fra i quali uno Chierico, della Compagnia di Gesù, e diciassette appartenenti al Terz'Ordine di san Francésco, i quali tutti per la fede cattolica messi in croce, e trapassati a colpi di lancia, lodando il Signore e predicando la medesima fede, morirono gloriosamente, e dal Sommo Pontefice Pio nono furono ascritti nel catalogo dei Santi. Nel Ponto commemorazione di moltissimi santi Martiri, nella persecuzione di Massimiano, dei quali alcuni cosparsi di piombo liquefatto, altri tormentati con canne aguzze sotto le unghie, e afflitti con molti orrendi supplizi ripetuti più volte, meritarono dal Signore con il loro illustre martirio palme e corone. Ad Alessandria sant'Isidoro, soldato e Martire, che nella persecuzione di Décio fu decapitato per la fede di Cristo da Numeriàno, condottiero dell'esercito. A Vienne il beato Avito, Vescovo e Confessore, il quale con la sua fede, industria e ammirabile dottrina difese le Gàllie dall'infestazione dell'eresia Ariana. A Seben, nel Tirólo, san Genuino Vescovo , la cui vita fu illustre per miracoli. Però il suo sacro corpo fu trasportato a Bressanóne, ed ivi è custodito con onore. A Bressanone sant'Albino Vescovo, che trasportò qui la sede vescovile da Seben, e dove, illustre per miracoli, se ne andò al Signore.