Dominica XVIII Post Pentecosten II. Octobris ~ II. classis

Divinum Officium Monastic - 1963

10-13-2019

Ad Matutinum

Incipit
℣. Dómine, lábia +︎ mea apéries.
℟. Et os meum annuntiábit laudem tuam.
℣. Dómine, lábia mea apéries.
℟. Et os meum annuntiábit laudem tuam.
℣. Dómine, lábia mea apéries.
℟. Et os meum annuntiábit laudem tuam.

Psalmus 3 [0]
3:2 Dómine, quid multiplicáti sunt qui tríbulant me? * multi insúrgunt advérsum me.
3:3 Multi dicunt ánimæ meæ: * Non est salus ipsi in Deo eius.
3:4 Tu autem, Dómine, suscéptor meus es, * glória mea, et exáltans caput meum.
3:5 Voce mea ad Dóminum clamávi: * et exaudívit me de monte sancto suo.
3:6 Ego dormívi, et soporátus sum: * et exsurréxi, quia Dóminus suscépit me.
3:7 Non timébo míllia pópuli circumdántis me: * exsúrge, Dómine, salvum me fac, Deus meus.
3:8 Quóniam tu percussísti omnes adversántes mihi sine causa: * dentes peccatórum contrivísti.
3:9 Dómini est salus: * et super pópulum tuum benedíctio tua.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Inizio
℣. Signore, +︎ tu aprirai le mie labbra.
℟. E la mia bocca annunzierà le tue lode.
℣. Signore, tu aprirai le mie labbra.
℟. E la mia bocca annunzierà le tue lode.
℣. Signore, tu aprirai le mie labbra.
℟. E la mia bocca annunzierà le tue lode.

Salmo 3 [0]
3:2 Signore, perché si sono moltiplicati quelli che mi perseguitano? * Sono molti quelli che insorgono contro di me.
3:3 Molti dicono all'anima mia: * Per lui non vi è salute nel suo Dio.
3:4 Ma tu, o Signore, tu sei il mio scudo, * la mia gloria, e colui che rialza il mio capo.
3:5 Gridai con la mia voce al Signore, * ed egli mi esaudì dal suo monte santo.
3:6 Io dormii, e presi sonno, * e mi svegliai, perchè il Signore mi sostenne.
3:7 Non temerò le migliaia del popolo che mi circonda: * Levati, o Signore, salvami, o Dio mio.
3:8 Poiché tu hai percosso tutti coloro che senza ragione mi sono avversi: * hai spezzati i denti dei peccatori.
3:9 Del Signore è la salvezza: * e sul tuo popolo la tua benedizione.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Invitatorium {Antiphona ex Psalterio secundum tempora}
Ant. Adorémus Dóminum, * Qui fecit nos.
Ant. Adorémus Dóminum, * Qui fecit nos.
Veníte, exsultémus Dómino, iubilémus Deo, salutári nostro: præoccupémus fáciem eius in confessióne, et in psalmis iubilémus ei.
Ant. Adorémus Dóminum, * Qui fecit nos.
Quóniam Deus magnus Dóminus, et Rex magnus super omnes deos, quóniam non repéllet Dóminus plebem suam: quia in manu eius sunt omnes fines terræ, et altitúdines móntium ipse cónspicit.
Ant. Qui fecit nos.
Quóniam ipsíus est mare, et ipse fecit illud, et áridam fundavérunt manus eius (genuflectitur) veníte, adorémus, et procidámus ante Deum: plorémus coram Dómino, qui fecit nos, quia ipse est Dóminus, Deus noster; nos autem pópulus eius, et oves páscuæ eius.
Ant. Adorémus Dóminum, * Qui fecit nos.
Hódie, si vocem eius audiéritis, nolíte obduráre corda vestra, sicut in exacerbatióne secúndum diem tentatiónis in desérto: ubi tentavérunt me patres vestri, probavérunt et vidérunt ópera mea.
Ant. Qui fecit nos.
Quadragínta annis próximus fui generatióni huic, et dixi; Semper hi errant corde, ipsi vero non cognovérunt vias meas: quibus iurávi in ira mea; Si introíbunt in réquiem meam.
Ant. Adorémus Dóminum, * Qui fecit nos.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. Qui fecit nos.
Ant. Adorémus Dóminum, * Qui fecit nos.
Invitatorio {Antifona dal Salterio per la stagione dell'anno liturgico}
Ant. Adoriamo il Signore * che ci ha fatto.
Ant. Adoriamo il Signore * che ci ha fatto.
Venite, esultiamo davanti al Signore, con giubilo acclamiamo a Dio, nostro salvatore: presentiamoci a lui con inni di lode, e con salmi di gioia onoriamolo.
Ant. Adoriamo il Signore * che ci ha fatto.
Poiché un Dio grande è il Signore, e un Re grande sopra tutti gli dei: poiché il Signore non rigetterà il suo popolo: poichè nella sua mano sono tutti i confini della terra, e le sommità dei monti gli appartengono.
Ant. che ci ha fatto.
Poiché suo è il mare, ed egli l'ha fatto, e le sue mani hanno formato i continenti: (si genuflette) venite, adoriamo, e prostriamoci in faccia a Dio: piangiamo davanti al Signore che ci ha creati, perché egli è il Signore nostro Dio; e noi siamo il suo popolo, e le pecorelle del suo pascolo.
Ant. Adoriamo il Signore * che ci ha fatto.
Oggi, se udirete la sua voce, non vogliate indurire i vostri cuori, come allorché fui provocato a sdegno nel giorno della tentazione nel deserto: dove i padri vostri mi tentarono, mi misero alla prova e videro le opere mie.
Ant. che ci ha fatto.
Per quarant'anni fui vicino a questa generazione [per punirla] e dissi; costoro sono sempre perversi di cuore; essi non hanno conosciuto le mie vie: ond'io giurai nell'ira mia: essi più non entreranno nel mio riposo.
Ant. Adoriamo il Signore * che ci ha fatto.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. che ci ha fatto.
Ant. Adoriamo il Signore * che ci ha fatto.
Hymnus {ex Psalterio secundum tempora}
Primo diérum ómnium,
Quo mundus extat cónditus,
Vel quo resúrgens Cónditor
Nos morte victa líberat.

Pulsis procul torpóribus
Surgámus omnes ócius,
Et nocte quærámus pium
Sicut prophétam nóvimus.

Nostras preces ut áudiat,
Suámque dextram pórrigat:
Et expiátos sórdibus
Reddat polórum sédibus.

Ut quique sacratíssimo
Huius diéi témpore
Horis quiétis psállimus,
Donis beátis múneret.

Iam nunc patérna cláritas
Te postulámus áffatim:
Absit libído sórdidans
Et omnis actus nóxius.

Ne fœda sit, vel lúbrica
Compágo nostri córporis,
Per quem Avérni ígnibus
Ipsi cremémur ácrius.

Ob hoc Redémptor, quǽsumus,
Ut probra nostra díluas,
Vitæ perénnis cómmoda
Nobis benígne cónferas.

Quo carnis actu éxsules
Effécti ipsi cælibes,
Ut præstolámur cérnui,
Melos canámus glóriæ.

Præsta, Pater piíssime,
Patríque compar Únice,
Cum Spíritu Paráclito
Regnans per omne sǽculum.
Amen.
Inno {dal Salterio per la stagione dell'anno liturgico}
Il primo giorno in cui la Trinità
beata compì la creazione,
e il giorno in cui risorgendo, il Creatore ,
sconfìtta la morte, libera gli uomini:

respinti lontano i torpori,
sorgiamo solleciti
e nella notte ricerchiamo Dio,
come comanda il Profeta:

perché ascolti le nostre preghiere,
ci porga la sua destra
e a chi ha espiato la colpa
offra il celeste soggiorno.

E ciascuno che nel sacro
spazio di questo giorno
abbia pregato nelle ore quiete,
rimuneri Dio con beati doni.

Ed ora, o splendore del Padre,
te invochiamo istantemente
di tenerci lontani dalle azioni impure
e da ogni atto nocivo.

Nessun peccato macchi
le membra del nostro corpo,
affinché l'inferno non ci bruci
con le sue fiamme più atrocemente.

Redentore del mondo, ti preghiamo,
tu cancella le nostre colpe;
e a noi generoso concedi
i doni della vita eterna.

Esaudiscici, o Padre piissimo,
e anche tu, Unigenito uguale al Padre,
che con lo Spirito Paraclito
regni per tutti i secoli.
Amen.
Psalmi cum lectionibus {Antiphonæ ex Psalterio secundum tempora}
Nocturn I.
Ant. Dómine * in virtúte tua lætábitur rex.
Psalmus 20 [1]
20:2 Dómine, in virtúte tua lætábitur rex: * et super salutáre tuum exsultábit veheménter.
20:3 Desidérium cordis eius tribuísti ei: * et voluntáte labiórum eius non fraudásti eum.
20:4 Quóniam prævenísti eum in benedictiónibus dulcédinis: * posuísti in cápite eius corónam de lápide pretióso.
20:5 Vitam pétiit a te: * et tribuísti ei longitúdinem diérum in sǽculum, et in sǽculum sǽculi.
20:6 Magna est glória eius in salutári tuo: * glóriam et magnum decórem impónes super eum.
20:7 Quóniam dabis eum in benedictiónem in sǽculum sǽculi: * lætificábis eum in gáudio cum vultu tuo.
20:8 Quóniam rex sperat in Dómino: * et in misericórdia Altíssimi non commovébitur.
20:9 Inveniátur manus tua ómnibus inimícis tuis: * déxtera tua invéniat omnes, qui te odérunt.
20:10 Pones eos ut clíbanum ignis in témpore vultus tui: * Dóminus in ira sua conturbábit eos, et devorábit eos ignis.
20:11 Fructum eórum de terra perdes: * et semen eórum a fíliis hóminum.
20:12 Quóniam declinavérunt in te mala: * cogitavérunt consília, quæ non potuérunt stabilíre.
20:13 Quóniam pones eos dorsum: * in relíquiis tuis præparábis vultum eórum.
20:14 Exaltáre, Dómine, in virtúte tua: * cantábimus et psallémus virtútes tuas.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Salmi con letture {Antifone dal Salterio per la stagione dell'anno liturgico}
Nocturn I.
Ant. Signore, * della tua potenza si rallegrerà il re.
Salmo 20 [1]
20:2 Signore, della tua potenza si rallegrerà il re * ed esulterà grandemente per la salvezza accordatagli.
20:3 Tu hai adempiuto il desiderio del suo cuore, * e non hai resi vani i voti delle sue labbra.
20:4 Poiché lo hai prevenuto con le più dolci benedizioni: * gli hai posto in capo una corona di pietre preziose.
20:5 Ti domandò la vita, * e gli hai dato lunghezza di giorni per i secoli e per i secoli dei secoli.
20:6 Grande è la sua gloria per la salvezza da te avuta, * lo ammanterai di gloria e di grande splendore.
20:7 Poiché lo farai benedizione per tutti i secoli, * lo riempirai di gioia con la tua presenza.
20:8 Perché il re spera nel Signore, * e per la misericordia dell'Altissimo non vacillerà.
20:9 La tua mano raggiunga tutti i tuoi nemici: * la tua destra raggiunga tutti coloro che ti odiano.
20:10 Li renderai come fornace ardente nel tempo che apparirà il tuo volto: * il Signore nell'ira sua li conquiderà [soggiogherà], il fuoco li divorerà.
20:11 Sterminerai il loro frutto dalla terra: * e il loro seme di mezzo ai figli degli uomini.
20:12 Perché tramarono mali contro di te: * ordirono disegni che non poterono eseguire.
20:13 Poiché tu farai loro voltare le spalle: * e a quelli che restano preparerai la faccia [alle tue saette].
20:14 Innalzati, o Signore, con la tua potenza, * noi canteremo e celebreremo con inni le tue meraviglie.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Psalmus 21 [2]
21:2 Deus, Deus meus, réspice in me: quare me dereliquísti? * longe a salúte mea verba delictórum meórum.
21:3 Deus meus, clamábo per diem, et non exáudies: * et nocte, et non ad insipiéntiam mihi.
21:4 Tu autem in sancto hábitas, * laus Israël.
21:5 In te speravérunt patres nostri: * speravérunt, et liberásti eos.
21:6 Ad te clamavérunt, et salvi facti sunt: * in te speravérunt, et non sunt confúsi.
21:7 Ego autem sum vermis, et non homo: * oppróbrium hóminum, et abiéctio plebis.
21:8 Omnes vidéntes me, derisérunt me: * locúti sunt lábiis, et movérunt caput.
21:9 Sperávit in Dómino, erípiat eum: * salvum fáciat eum, quóniam vult eum.
21:10 Quóniam tu es, qui extraxísti me de ventre: * spes mea ab ubéribus matris meæ. In te proiéctus sum ex útero:
21:11 De ventre matris meæ Deus meus es tu, * ne discésseris a me:
21:12 Quóniam tribulátio próxima est: * quóniam non est qui ádiuvet.
21:13 Circumdedérunt me vítuli multi: * tauri pingues obsedérunt me.
21:14 Aperuérunt super me os suum, * sicut leo rápiens et rúgiens.
21:15 Sicut aqua effúsus sum: * et dispérsa sunt ómnia ossa mea.
21:15 Factum est cor meum tamquam cera liquéscens * in médio ventris mei.
21:16 Áruit tamquam testa virtus mea, et lingua mea adhǽsit fáucibus meis: * et in púlverem mortis deduxísti me.
21:17 Quóniam circumdedérunt me canes multi: * concílium malignántium obsédit me.
21:17 Fodérunt manus meas et pedes meos: * dinumeravérunt ómnia ossa mea.
21:18 Ipsi vero consideravérunt et inspexérunt me: * divisérunt sibi vestiménta mea, et super vestem meam misérunt sortem.
21:20 Tu autem, Dómine, ne elongáveris auxílium tuum a me: * ad defensiónem meam cónspice.
21:21 Érue a frámea, Deus, ánimam meam: * et de manu canis únicam meam:
21:22 Salva me ex ore leónis: * et a córnibus unicórnium humilitátem meam.
21:23 Narrábo nomen tuum frátribus meis: * in médio ecclésiæ laudábo te.
21:24 Qui timétis Dóminum, laudáte eum: * univérsum semen Iacob, glorificáte eum.
21:25 Tímeat eum omne semen Israël: * quóniam non sprevit, neque despéxit deprecatiónem páuperis:
21:25 Nec avértit fáciem suam a me: * et cum clamárem ad eum, exaudívit me.
21:26 Apud te laus mea in ecclésia magna: * vota mea reddam in conspéctu timéntium eum.
21:27 Edent páuperes, et saturabúntur: et laudábunt Dóminum qui requírunt eum: * vivent corda eórum in sǽculum sǽculi.
21:28 Reminiscéntur et converténtur ad Dóminum * univérsi fines terræ:
21:28 Et adorábunt in conspéctu eius * univérsæ famíliæ géntium.
21:29 Quóniam Dómini est regnum: * et ipse dominábitur géntium.
21:30 Manducavérunt et adoravérunt omnes pingues terræ: * in conspéctu eius cadent omnes qui descéndunt in terram.
21:31 Et ánima mea illi vivet: * et semen meum sérviet ipsi.
21:32 Annuntiábitur Dómino generátio ventúra: * et annuntiábunt cæli iustítiam eius pópulo qui nascétur, quem fecit Dóminus.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. Dómine in virtúte tua lætábitur rex.
Salmo 21 [2]
21:2 Dio, Dio mio, volgiti a me: * perché tu mi hai abbandonato? Mi allontana dalla salvezza, la voce dei miei delitti.
21:3 Mio Dio, grido di giorno, e non mi esaudisci: * [grido] la notte, e non per mia follia.
21:4 Eppure tu abiti nel santuario, * o gloria d'Israele.
21:5 In te sperarono i padri nostri: * sperarono e tu li liberasti.
21:6 Gridarono a te e furono salvati: * in te sperarono, e non restarono confusi.
21:7 Ma io sono un verme, e non un uomo: * l'obbrobrio degli uomini, e il rifiuto della plebe.
21:8 Quanti mi vedono mi scherniscono, * parlottano [sogghignano] con le labbra e scuotono la testa.
21:9 Ha sperato nel Signore: egli lo liberi. * Lo salvi, giacché lo ama.
21:10 Sì, sei tu, che mi traesti dal seno, * mia speranza fin dalle poppe materne.
21:11 Su te fui gettato dal grembo materno: dal seno di mia madre tu sei il mio Dio. * Non ti allontanare da me,
21:12 Poiché la tribolazione è vicina, * poiché non c'è chi soccorra.
21:13 Mi hanno circondato molti giovenchi: * mi hanno accerchiato grassi tori.
21:14 Hanno spalancato contro di me la loro bocca, * come un leone che sbrana, e ruggisce.
21:15 Mi sono disciolto come acqua, * e si sono slogate le mie ossa.
21:15 Il mio cuore è diventato come cera, che si liquefa * in mezzo alle mie viscere.
21:16 Il mio vigore è inaridito come un coccio, e la mia lingua si è attaccata al mio palato, * e mi hai condotto nella polvere della morte.
21:17 Poiché numerosi cani mi hanno circondato: * un concilio di maligni mi ha accerchiato.
21:17 Hanno forato le mie mani e i miei piedi: * hanno contato tutte le mie ossa.
21:18 Essi poi mi hanno guardato e osservato attentamente. * Si sono divise tra loro le mie vesti, e sulla mia veste [tunica] hanno gettato la sorte.
21:20 Ma tu, o Signore, non allontanare da me il tuo soccorso: * accorri in mia difesa.
21:21 Libera dalla spada, o Dio, la mia anima: * e dalla violenza del cane [poiché è] la mia unica.
21:22 Salvami dalle fauci del leone, * e la mia debolezza dalle corna degli unicorni.
21:23 Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, * in mezzo alla Chiesa ti loderò.
21:24 O voi, che temete il Signore, lodatelo: * o intera discendenza di Giacobbe, glorificatelo.
21:25 Lo tema tutta la stirpe d'Israele, * perché non disdegnò, né disprezzò la supplica del povero:
21:25 Né rivolse da me la sua faccia * e quando alzai a lui le mie grida mi esaudì.
21:26 Da te la mia lode nella grande Chiesa, * scioglierò i miei voti in presenza di coloro che lo temono.
21:27 I poveri mangeranno, e saranno saziati e loderanno il Signore quelli che lo cercano: * vivranno i loro cuori in eterno.
21:28 Si ricorderanno e si convertiranno al Signore * tutti i confini della terra:
21:28 E adoranti al suo cospetto, * tutte quante le famiglie delle genti.
21:29 Poiché del Signore è il regno, * ed egli dominerà sulle genti.
21:30 Tutti i potenti della terra hanno mangiato e hanno adorato; * dinanzi a lui si prostreranno tutti quelli che scendono nella terra.
21:31 E l'anima mia vivrà per lui, * e la mia stirpe a lui servirà.
21:32 Sarà annunziata al Signore la generazione avvenire, * e i cieli annunzieranno la giustizia di lui al popolo che nascerà, e che il Signore ha creato.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. Signore, della tua potenza si rallegrerà il re.
Ant. Dóminus regit me * et nihil mihi déerit: in loco páscuæ ibi me collocávit.
Psalmus 22 [3]
22:1 Dóminus regit me, et nihil mihi déerit: in loco páscuæ ibi me collocávit.
22:2 Super aquam refectiónis educávit me: * ánimam meam convértit.
22:3 Dedúxit me super sémitas iustítiæ, * propter nomen suum.
22:4 Nam, et si ambulávero in médio umbræ mortis, non timébo mala: * quóniam tu mecum es.
22:4 Virga tua, et báculus tuus: * ipsa me consoláta sunt.
22:5 Parásti in conspéctu meo mensam, * advérsus eos, qui tríbulant me.
22:5 Impinguásti in óleo caput meum: * et calix meus inébrians quam præclárus est!
22:6 Et misericórdia tua subsequétur me * ómnibus diébus vitæ meæ:
22:6 Et ut inhábitem in domo Dómini, * in longitúdinem diérum.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. Il Signore mi governa, * e nulla mi mancherà: Egli mi ha posto in un luogo di pascolo abbondante.
Salmo 22 [3]
22:1 Il Signore mi governa, e nulla mi mancherà: Egli mi ha posto in un luogo di pascolo abbondante.
22:2 Mi ha condotto ad un'acqua che conforta. * Ha attirato a se l'anima mia,
22:3 Mi ha condotto per i sentieri della giustizia * a causa del suo nome.
22:4 Poiché quand'anche camminassi in mezzo all'ombra di morte, non temerò alcun male, * perché tu sei con me.
22:4 La tua verga e il tuo vincastro, * essi mi hanno consolato.
22:5 Hai imbandita dinanzi a me una mensa, * in faccia di quelli che mi perseguitano.
22:5 Hai unto il mio capo di unguento: * e il mio calice inebriante quanto è mai buono!
22:6 E la tua misericordia mi seguirà * per tutti i giorni della mia vita:
22:6 Affinché io abiti nella casa del Signore * per lunghi giorni.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Psalmus 23 [4]
23:1 Dómini est terra, et plenitúdo eius: * orbis terrárum, et univérsi qui hábitant in eo.
23:2 Quia ipse super mária fundávit eum: * et super flúmina præparávit eum.
23:3 Quis ascéndet in montem Dómini? * aut quis stabit in loco sancto eius?
23:4 Ínnocens mánibus et mundo corde, * qui non accépit in vano ánimam suam, nec iurávit in dolo próximo suo.
23:5 Hic accípiet benedictiónem a Dómino: * et misericórdiam a Deo, salutári suo.
23:6 Hæc est generátio quæréntium eum, * quæréntium fáciem Dei Iacob.
23:7 Attóllite portas, príncipes, vestras, et elevámini, portæ æternáles: * et introíbit Rex glóriæ.
23:8 Quis est iste Rex glóriæ? * Dóminus fortis et potens: Dóminus potens in prǽlio.
23:9 Attóllite portas, príncipes, vestras, et elevámini, portæ æternáles: * et introíbit Rex glóriæ.
23:10 Quis est iste Rex glóriæ? * Dóminus virtútum ipse est Rex glóriæ.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. Dóminus regit me et nihil mihi déerit: in loco páscuæ ibi me collocávit.
Salmo 23 [4]
23:1 Del Signore è la terra e quanto essa contiene: * il mondo e tutti i suoi abitatori.
23:2 Poiché egli la fondò sui mari, * e la stabilì sui fiumi.
23:3 Chi salirà al monte del Signore, * o chi starà nel suo luogo santo?
23:4 Chi ha mani innocenti e il cuore puro, * e chi non ha ricevuta invano l'anima sua, né ha giurato con inganno al suo prossimo.
23:5 Questi riceverà benedizione dal Signore, * e misericordia da Dio, suo Salvatore.
23:6 Tale è la generazione di quelli che lo cercano, * di quelli che cercano la faccia del Dio di Giacobbe.
23:7 Alzate, o principi, le vostre porte, e alzatevi voi, o porte eterne; * ed entrerà il Re della gloria.
23:8 Chi è questo Re della gloria? * Il Signore forte e potente, il Signore potente nelle battaglie.
23:9 Alzate, o prìncipi, le vostre porte, e alzatevi voi, o porte eterne; * ed entrerà il Re della gloria.
23:10 Chi è questo Re della gloria? * Il Signore degli eserciti egli è il Re della gloria.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. Il Signore mi governa, e nulla mi mancherà: Egli mi ha posto in un luogo di pascolo abbondante.
Ant. Óculi mei * semper ad Dóminum.
Psalmus 24 [5]
24:1 Ad te, Dómine, levávi ánimam meam: * Deus meus, in te confído, non erubéscam.
24:3 Neque irrídeant me inimíci mei: * étenim univérsi, qui sústinent te, non confundéntur.
24:4 Confundántur omnes iníqua agéntes * supervácue.
24:4 Vias tuas, Dómine, demónstra mihi: * et sémitas tuas édoce me.
24:5 Dírige me in veritáte tua, et doce me: * quia tu es, Deus, salvátor meus, et te sustínui tota die.
24:6 Reminíscere miseratiónum tuárum, Dómine, * et misericordiárum tuárum, quæ a sǽculo sunt.
24:7 Delícta iuventútis meæ, * et ignorántias meas ne memíneris.
24:7 Secúndum misericórdiam tuam meménto mei tu: * propter bonitátem tuam, Dómine.
24:8 Dulcis et rectus Dóminus: * propter hoc legem dabit delinquéntibus in via.
24:9 Díriget mansuétos in iudício: * docébit mites vias suas.
24:10 Univérsæ viæ Dómini, misericórdia et véritas, * requiréntibus testaméntum eius et testimónia eius.
24:11 Propter nomen tuum, Dómine, propitiáberis peccáto meo: * multum est enim.
24:12 Quis est homo qui timet Dóminum? * legem státuit ei in via, quam elégit.
24:13 Ánima eius in bonis demorábitur: * et semen eius hereditábit terram.
24:14 Firmaméntum est Dóminus timéntibus eum: * et testaméntum ipsíus ut manifestétur illis.
24:15 Óculi mei semper ad Dóminum: * quóniam ipse evéllet de láqueo pedes meos.
24:16 Réspice in me, et miserére mei: * quia únicus et pauper sum ego.
24:17 Tribulatiónes cordis mei multiplicátæ sunt: * de necessitátibus meis érue me.
24:18 Vide humilitátem meam, et labórem meum: * et dimítte univérsa delícta mea.
24:19 Réspice inimícos meos quóniam multiplicáti sunt, * et ódio iníquo odérunt me.
24:20 Custódi ánimam meam, et érue me: * non erubéscam quóniam sperávi in te.
24:21 Innocéntes et recti adhæsérunt mihi: * quia sustínui te.
24:22 Líbera, Deus, Israël, * ex ómnibus tribulatiónibus suis.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. I miei occhi * sono sempre rivolti al Signore.
Salmo 24 [5]
24:1 A te, o Signore, innalzai l'anima mia: * Dio mio, in te confido, che io non abbia da arrossire.
24:3 Né mi deridano i miei nemici: * poiché tutti colorò che sperano in te non rimarranno confusi.
24:4 Siano confusi tutti coloro che invano * commettono l'iniquità.
24:4 Mostrami, o Signore, le tue vie; * e insegnami i tuoi sentieri.
24:5 Guidami nella tua verità, e ammaestrami, * perché tu sei il Dio mio Salvatore, e ho sperato in te tutto il giorno.
24:6 Ricordati, o Signore, delle tue bontà, * e delle tue misericordie, che sono da secoli.
24:7 Non ricordare i delitti di mia giovinezza, * e le mie ignoranze.
24:7 Secondo la tua misericordia, ricordati di me, * o Signore, in ragione della tua bontà.
24:8 Il Signore è buono e retto; * per questo darà ai peccatori la legge della via da tenere.
24:9 Guiderà gli umili nella giustizia: * insegnerà ai docili le sue vie.
24:10 Tutte le vie del Signore sono misericordia e verità * per coloro che cercano il suo testamento e i suoi comandamenti.
24:11 Per il tuo nome, o Signore, perdonerai il mio peccato: * perché è grande.
24:12 Chi è l'uomo che teme il Signore? * [Dio] gli diede una legge nella via che egli ha scelto.
24:13 La sua anima dimora tra i beni, * e la sua stirpe erediterà la terra.
24:14 Il Signore è sostegno di coloro che lo temono: * e il suo testamento è per essere loro manifestato.
24:15 I miei occhi sono sempre rivolti al Signore: * perché egli trarrà dal laccio i miei piedi.
24:16 Volgiti a me, e abbi pietà di me: * perché io sono solo, e povero.
24:17 Le tribolazioni del mio cuore si sono moltiplicate: * liberami dalle mie angustie.
24:18 Guarda la mia miseria e la mia pena, * e perdona tutti i miei peccati.
24:19 Guarda i miei nemici, come sono moltiplicati, * e mi odiano di un odio iniquo.
24:20 Custodisci l'anima mia, e salvami: * non abbia ad arrossire perché ho sperato in te.
24:21 Gli innocenti e i retti di cuore sono uniti con me, * perché ho sperato in te.
24:22 Dio, libera Israele * da tutte le sue tribolazioni.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Psalmus 25 [6]
25:1 Iúdica me, Dómine, quóniam ego in innocéntia mea ingréssus sum: * et in Dómino sperans non infirmábor.
25:2 Proba me, Dómine, et tenta me: * ure renes meos et cor meum.
25:3 Quóniam misericórdia tua ante óculos meos est: * et complácui in veritáte tua.
25:4 Non sedi cum concílio vanitátis: * et cum iníqua geréntibus non introíbo.
25:5 Odívi ecclésiam malignántium: * et cum ímpiis non sedébo.
25:6 Lavábo inter innocéntes manus meas: * et circúmdabo altáre tuum, Dómine:
25:7 Ut áudiam vocem laudis, * et enárrem univérsa mirabília tua.
25:8 Dómine, diléxi decórem domus tuæ, * et locum habitatiónis glóriæ tuæ.
25:9 Ne perdas cum ímpiis, Deus, ánimam meam, * et cum viris sánguinum vitam meam:
25:10 In quorum mánibus iniquitátes sunt: * déxtera eórum repléta est munéribus.
25:11 Ego autem in innocéntia mea ingréssus sum: * rédime me, et miserére mei.
25:12 Pes meus stetit in dirécto: * in ecclésiis benedícam te, Dómine.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. Óculi mei semper ad Dóminum.
Salmo 25 [6]
25:1 Fammi giustizia, o Signore, perché io ho camminato nella mia innocenza: * e sperando nel Signore non vacillerò.
25:2 Provami, o Signore, e fa saggio di me; * passa al fuoco i miei reni, e il mio cuore.
25:3 Perché la tua misericordia sta dinanzi a miei occhi: * e mi compiaccio nella tua verità.
25:4 Non mi posi a sedere al concilio degli uomini vani; * e non entrerò con coloro che commettono iniquità.
25:5 Ho in odio la chiesa dei maligni, * e non mi porrò a sedere cogli empi.
25:6 Laverò le mie mani tra gli innocenti, * e starò intorno al tuo altare, o Signore:
25:7 Al fine di udire la voce della tua lode, * e raccontare le tue meraviglie.
25:8 Signore, io ho amato lo splendore della tua casa, * e il luogo dove abita la tua gloria.
25:9 Non perdere, o Dio, l'anima mia con gli empi * né la mia vita cogli uomini sanguinari,
25:10 Nelle cui mani sta l'iniquità: * e la cui destra è piena di regali.
25:11 Ma io ho camminato nella mia innocenza: * riscattami, ed abbi pietà di me.
25:12 Il mio piede stette fermo nella retta via: * nelle adunanze ti benedirò, o Signore.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. I miei occhi sono sempre rivolti al Signore.
℣. Memor fui nocte nóminis tui Dómine.
℟. Et custodívi legem tuam.
℣. Mi sono ricordato nella notte del tuo nome, o Signore.
℟. Ed ho osservato la tua legge.
Pater noster, qui es in cælis, sanctificétur nomen tuum: advéniat regnum tuum: fiat volúntas tua, sicut in cælo et in terra. Panem nostrum cotidiánum da nobis hódie: et dimítte nobis débita nostra, sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris:
℣. Et ne nos indúcas in tentatiónem:
℟. Sed líbera nos a malo.
Absolutio. Exáudi, Dómine Iesu Christe, preces servórum tuórum, et miserére nobis: Qui cum Patre et Spíritu Sancto vivis et regnas in sǽcula sæculórum. Amen.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori:
℣. E non ci indurre in tentazione:
℟. Ma liberaci dal male.
Assoluzione. Esaudisci, Signore Gesù Cristo, le preghiere dei tuoi servi, ed abbi pietà di noi: tu che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.

℣. Iube, domne, benedícere.
Benedictio. Benedictióne perpétua benedícat nos Pater ætérnus. Amen.

Lectio 1
De libro primo Machabæórum
1 Mac 4:36-38
36 Dixit autem Iudas et fratres eius: Ecce contríti sunt inimíci nostri; ascendámus nunc mundáre sancta, et renováre.
37 Et congregátus est omnis exércitus, et ascendérunt in montem Sion,
38 Et vidérunt sanctificatiónem desértam et altáre profanátum et portas exústas et in átriis virgúlta nata, sicut in saltu vel in móntibus, et pastophória díruta.
℣. Tu autem, Dómine, miserére nobis.
℟. Deo grátias.

℟. Adapériat Dóminus cor vestrum in lege sua et in præcéptis suis et fáciat pacem in diébus vestris:
* Concédat vobis salútem, et rédimat vos a malis.
℣. Exáudiat Dóminus oratiónes vestras, et reconciliétur vobis, nec vos déserat in témpore malo.
℟. Concédat vobis salútem, et rédimat vos a malis.

℣. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. Con una benedizione perpetua ci benedica l'eterno Padre. Amen.

Lettura 1
Dal primo libro dei Maccabei
1 Mac 4:36-38
36 Ma Giuda e i suoi fratelli dissero: Ecco i nostri nemici sono disfatti; andiamo ora a purificare e restaurare il santuario.
37 E radunato tutto l'esercito, salirono al monte di Sion,
38 E videro il luogo santo deserto e l'altare profanato e le porte bruciate e nei cortili spuntare i virgulti, come in un bosco, o sui monti, e le celle rovinate.
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
℟. Grazie a Dio.

℟. Il Signore apra il vostro cuore alla sua legge e ai suoi precetti e dia la pace ai vostri giorni:
* Vi conceda la salute, e vi liberi dal male.
℣. Il Signore esaudisca le vostre preghiere e si plachi con voi e non vi abbandoni nel tempo cattivo.
℟. Vi conceda la salute, e vi liberi dal male.
℣. Iube, domne, benedícere.
Benedictio. Unigénitus Dei Fílius nos benedícere et adiuváre dignétur. Amen.

Lectio 2
1 Mac 4:39-43
39 Et scidérunt vestiménta sua et planxérunt planctu magno et imposuérunt cínerem super caput suum,
40 Et cecidérunt in fáciem super terram, et exclamavérunt tubis signórum, et clamavérunt in cælum.
41 Tunc ordinávit Iudas viros ut pugnárent advérsus eos, qui erant in arce, donec emundárent sancta.
42 Et elégit sacerdótes sine mácula voluntátem habéntes in lege Dei,
43 Et mundavérunt sancta et tulérunt lápides contaminatiónis in locum immúndum.
℣. Tu autem, Dómine, miserére nobis.
℟. Deo grátias.

℟. Exáudiat Dóminus oratiónes vestras, et reconciliétur vobis, nec vos déserat in témpore malo,
* Dóminus, Deus noster.
℣. Det vobis cor ómnibus, ut colátis eum et faciátis eius voluntátem.
℟. Dóminus, Deus noster.
℣. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. L'unigenito Figlio di Dio si degni di benedirci e di aiutarci. Amen.

Lettura 2
1 Mac 4:39-43
39 E si stracciarono le vesti, fecero gran lutto, si cosparsero la testa di cenere
40 E si prostrarono colla faccia per terra, diedero fiato alle trombe con cui davano i segnali, e alzarono grida fino al cielo.
41 Allora Giuda mise in ordine degli uomini che combattessero contro quelli che erano nella fortezza, mentre si purificava il santuario.
42 Indi scelse de' sacerdoti senza macchia amanti della legge di Dio,
43 I quali purificarono il santuario e trasportarono le pietre contaminate in luogo profano.
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
℟. Grazie a Dio.

℟. Il Signore esaudisca le vostre preghiere, e si plachi con voi e non vi abbandoni nel tempo cattivo,
* Il Signore Dio nostro.
℣. E dia a tutti voi un cuore per adorarlo e per far la sua volontà.
℟. Il Signore Dio nostro.
℣. Iube, domne, benedícere.
Benedictio. Spíritus Sancti grátia illúminet sensus et corda nostra. Amen.

Lectio 3
1 Mac 4:44-46
44 Et cogitávit de altári holocaustórum, quod profanátum erat, quid de eo fáceret.
45 Et íncidit illis consílium bonum ut destrúerent illud: ne forte illis esset in oppróbrium, quia contaminavérunt illud gentes, et demolíti sunt illud,
46 Et reposuérunt lápides in monte domus in loco apto, quoadúsque veníret prophéta et respondéret de eis.
℣. Tu autem, Dómine, miserére nobis.
℟. Deo grátias.

℟. Congregáti sunt inimíci nostri, et gloriántur in virtúte sua: cóntere fortitúdinem illórum, Dómine, et dispérge illos:
* Ut cognóscant quia non est álius qui pugnet pro nobis, nisi tu, Deus noster.
℣. Dispérge illos in virtúte tua, et déstrue eos, protéctor noster, Dómine.
℟. Ut cognóscant quia non est álius qui pugnet pro nobis, nisi tu, Deus noster.
℣. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. La grazia dello Spirito Santo illumini i nostri sensi e i nostri cuori. Amen.

Lettura 3
1 Mac 4:44-46
44 Poi tenne consiglio sul da farsi dell'altare degli olocausti ch'era stato profanato.
45 E parve loro buon consiglio il distruggerlo, perché non fosse per essi di scorno, avendolo contaminato i Gentili, onde lo demolirono
46 E ne riposero le pietre sul monte del tempio in luogo conveniente, finché venisse un profeta e decidesse su di esse.
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
℟. Grazie a Dio.

℟. Si sono radunati i nostri nemici, e si gloriano della loro potenza: spezza la loro forza, o Signore, e disperdili:
* Affinché conoscano che non c'è altri che combatta per noi se non tu, o Dio nostro.
℣. Disperdili colla tua potenza, e distruggili, o Signore, nostro protettore.
℟. Affinché conoscano che non c'è altri che combatta per noi se non tu, o Dio nostro.
℣. Iube, domne, benedícere.
Benedictio. In unitáte Sancti Spíritus, benedícat nos Pater et Fílius. Amen.

Lectio 4
1 Mac 4:47-51
47 Et accepérunt lápides íntegros secúndum legem et ædificavérunt altáre novum secúndum illud quod fuit prius:
48 Et ædificavérunt sancta, et quæ intra domum erant intrínsecus: et ædem, et átria sanctificavérunt,
49 Et fecérunt vasa sancta nova, et intulérunt candelábrum, et altáre incensórum, et mensam in templum,
50 Et incénsum posuérunt super altáre, et accendérunt lucérnas, quæ super candelábrum erant, et lucébant in templo.
51 Et posuérunt super mensam panes, et appendérunt vela, et consummavérunt ómnia ópera quæ fécerant.
℣. Tu autem, Dómine, miserére nobis.
℟. Deo grátias.

℟. Dixit Iudas Simóni fratri suo: Elige tibi viros et vade, líbera fratres tuos in Galilǽam; ego autem et Iónathas frater tuus íbimus in Galaadítim:
* Sicut fúerit volúntas in cælo, sic fiat.
℣. Accingímini, fílii poténtes, et estóte paráti: quóniam mélius est nobis, mori in bello, quam vidére mala gentis nostræ et sanctórum.
℟. Sicut fúerit volúntas in cælo, sic fiat.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut fúerit volúntas in cælo, sic fiat.
℣. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione.

Lettura 4
1 Mac 4:47-51
47 Poi presero delle pietre intere, giusta la legge, ed eressero un altare nuovo simile a quello di prima
48 E riedificarono il santuario e quanto era nell'interno del tempio, e santificarono il tempio e i cortili,
49 E rifecero i vasi sacri e riportarono nel tempio il candelabro e l'altare degli incensi e la mensa,
50 E misero l'incenso sull'altare e accesero le lucerne ch'erano sul candelabro, che illuminavano il tempio.
51 E misero i pani sulla mensa, attaccarono i veli e compirono tutta l'opera incominciata.
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
℟. Grazie a Dio.

℟. Giuda disse a Simone suo fratello; Scegliti degli uomini, e va a liberare i tuoi fratelli in Galilea io poi e tuo fratello Gionata andremo in Galaad:
* E quale che sia la volontà del cielo, così sia.
℣. Armatevi, uomini valorosi, e tenetevi pronti; perché è meglio per noi morire in battaglia, che vedere lo sterminio della nostra gente e delle cose sante.
℟. E quale che sia la volontà del cielo, così sia.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. E quale che sia la volontà del cielo, così sia.
Nocturn II.
Ant. Dóminus * defénsor vitæ meæ.
Psalmus 26 [7]
26:1 Dóminus illuminátio mea, et salus mea, * quem timébo?
26:1 Dóminus protéctor vitæ meæ, * a quo trepidábo?
26:2 Dum apprópiant super me nocéntes, * ut edant carnes meas:
26:2 Qui tríbulant me inimíci mei, * ipsi infirmáti sunt, et cecidérunt.
26:3 Si consístant advérsum me castra, * non timébit cor meum.
26:3 Si exsúrgat advérsum me prǽlium, * in hoc ego sperábo.
26:4 Unam pétii a Dómino, hanc requíram, * ut inhábitem in domo Dómini ómnibus diébus vitæ meæ:
26:4 Ut vídeam voluptátem Dómini, * et vísitem templum eius.
26:5 Quóniam abscóndit me in tabernáculo suo: * in die malórum protéxit me in abscóndito tabernáculi sui.
26:6 In petra exaltávit me: * et nunc exaltávit caput meum super inimícos meos.
26:6 Circuívi, et immolávi in tabernáculo eius hóstiam vociferatiónis: * cantábo, et psalmum dicam Dómino.
26:7 Exáudi, Dómine, vocem meam, qua clamávi ad te: * miserére mei, et exáudi me.
26:8 Tibi dixit cor meum, exquisívit te fácies mea: * fáciem tuam, Dómine, requíram.
26:9 Ne avértas fáciem tuam a me: * ne declínes in ira a servo tuo.
26:9 Adiútor meus esto: * ne derelínquas me, neque despícias me, Deus, salutáris meus.
26:10 Quóniam pater meus, et mater mea dereliquérunt me: * Dóminus autem assúmpsit me.
26:11 Legem pone mihi, Dómine, in via tua: * et dírige me in sémitam rectam propter inimícos meos.
26:12 Ne tradíderis me in ánimas tribulántium me: * quóniam insurrexérunt in me testes iníqui, et mentíta est iníquitas sibi.
26:13 Credo vidére bona Dómini * in terra vivéntium.
26:14 Exspécta Dóminum, viríliter age: * et confortétur cor tuum, et sústine Dóminum.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Nocturn II.
Ant. Il Signore è il difensore * della mia vita.
Salmo 26 [7]
26:1 Il Signore è la mia luce e la mia salvezza: * di chi temerò?
26:1 Il Signore è il protettore della mia vita: * di chi avrò paura?
26:2 Mentre i maligni, mi vengono sopra * per divorare le mie carni:
26:2 Questi nemici che mi affliggono * essi stessi inciampano e cadono.
26:3 Quand'anche un esercito si accampi contro di me, * il mio cuore non teme.
26:3 Quando pure insorga la battaglia contro di me, * anche allora spererò.
26:4 Una sola cosa chiesi al Signore, questa io cercherò, * che io possa abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita,
26:4 Per contemplare le delizie del Signore, * e visitare il suo Santuario.
26:5 Poiché egli mi nascose nel suo tabernacolo, * nel giorno delle sciagure mi protesse nell'intimo del suo tabernacolo.
26:6 Mi innalzò sopra di una rupe * e adesso ha innalzato la mia testa sopra dei miei nemici.
26:6 Girai [attorno all'altare], e immolai nel suo tabernacolo sacrifici al suon delle trombe, * canterò e salmeggerò al Signore.
26:7 Ascolta, o Signore, la mia voce, con la quale ho gridato a te: * abbi pietà di me, ed esaudiscimi.
26:8 Il mio cuore ha parlato con te, ti ha cercato il mio volto; * il tuo volto Signore, io cercherò.
26:9 Non rivolgere la tua faccia da me, * non ritirarti con sdegno dal tuo servo.
26:9 Sii tu il mio aiuto, * non mi abbandonare e non mi disprezzare, * o Dio mio Salvatore.
26:10 Poiché mio padre e mia madre mi hanno abbandonato: * ma il Signore si é preso cura di me.
26:11 Ponimi, o Signore, una legge nella tua via: * e guidami per diritto sentiero a motivo dei miei nemici.
26:12 Non abbandonarmi in balia di coloro che mi perseguitano; * poiché sono insorti contro di me falsi testimoni, e l'iniquità mentì a se stessa.
26:13 Credo che vedrò i beni del Signore * nella terra dei vivi.
26:14 Aspetta il Signore, agisci con forza, * e prenda coraggio il tuo cuore, e spera nel Signore.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Psalmus 27 [8]
27:1 Ad te, Dómine, clamábo, Deus meus, ne síleas a me: * nequándo táceas a me, et assimilábor descendéntibus in lacum.
27:2 Exáudi, Dómine, vocem deprecatiónis meæ dum oro ad te: * dum extóllo manus meas ad templum sanctum tuum.
27:3 Ne simul trahas me cum peccatóribus: * et cum operántibus iniquitátem ne perdas me.
27:3 Qui loquúntur pacem cum próximo suo, * mala autem in córdibus eórum.
27:4 Da illis secúndum ópera eórum, * et secúndum nequítiam adinventiónum ipsórum.
27:4 Secúndum ópera mánuum eórum tríbue illis: * redde retributiónem eórum ipsis.
27:5 Quóniam non intellexérunt ópera Dómini, et in ópera mánuum eius * déstrues illos, et non ædificábis eos.
27:6 Benedíctus Dóminus: * quóniam exaudívit vocem deprecatiónis meæ.
27:7 Dóminus adiútor meus, et protéctor meus: * in ipso sperávit cor meum, et adiútus sum.
27:7 Et reflóruit caro mea: * et ex voluntáte mea confitébor ei.
27:8 Dóminus fortitúdo plebis suæ: * et protéctor salvatiónum Christi sui est.
27:9 Salvum fac pópulum tuum, Dómine, et bénedic hereditáti tuæ: * et rege eos, et extólle illos usque in ætérnum.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. Dóminus defénsor vitæ meæ.
Salmo 27 [8]
27:1 A te, o Signore, griderò: Dio mio, non stare in silenzio con me, * che se tu non mi parli; io rassomiglierò a quelli che scendono nella fossa.
27:2 Esaudisci, o Signore, la voce delle mie suppliche, mentre io ti prego, * mentre alzo le mie mani al tuo tempio santo.
27:3 Non mi travolgere con i peccatori, * e non mi sperdere con quelli che operano l'iniquità:
27:3 I quali parlano di pace col loro prossimo, * ma covano malizia nei loro cuori.
27:4 Trattali secondo le loro opere * e secondo la malvagità delle loro macchinazioni.
27:4 Trattali secondo le opere delle loro mani, * rendi ad essi la loro ricompensa.
27:5 Perché non voglion comprendere le opere del Signore, né l'opera delle sue mani, * tu li distruggerai e non li riedificherai.
27:6 Benedetto il Signore, * perché ha esaudito la voce della mia orazione.
27:7 Il Signore è il mio aiuto, e il mio protettore: * in lui sperò il mio cuore e fui soccorso.
27:7 E rifiorì la mia carne * e con tutta l'anima lo glorificherò.
27:8 Il Signore è la forza del suo popolo: * il protettore della salute del suo Cristo.
27:9 Salva, o Signore, il tuo popolo, e benedici la tua eredità; * e guidali sulla retta via, e ingrandiscili in eterno.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. Il Signore è il difensore della mia vita.
Ant. Adoráte * Dóminum in aula sancta eius.
Psalmus 28 [9]
28:1 Afférte Dómino, fílii Dei: * afférte Dómino fílios aríetum.
28:2 Afférte Dómino glóriam et honórem, afférte Dómino glóriam nómini eius: * adoráte Dóminum in átrio sancto eius.
28:3 Vox Dómini super aquas, Deus maiestátis intónuit: * Dóminus super aquas multas.
28:4 Vox Dómini in virtúte: * vox Dómini in magnificéntia.
28:5 Vox Dómini confringéntis cedros: * et confrínget Dóminus cedros Líbani:
28:6 Et commínuet eas tamquam vítulum Líbani: * et diléctus quemádmodum fílius unicórnium.
28:7 Vox Dómini intercidéntis flammam ignis: * vox Dómini concutiéntis desértum: et commovébit Dóminus desértum Cades.
28:9 Vox Dómini præparántis cervos, et revelábit condénsa: * et in templo eius omnes dicent glóriam.
28:10 Dóminus dilúvium inhabitáre facit: * et sedébit Dóminus Rex in ætérnum.
28:11 Dóminus virtútem pópulo suo dabit: * Dóminus benedícet pópulo suo in pace.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. Adorate * il Signore nel sua santa aula.
Salmo 28 [9]
28:1 Presentate al Signore, o figli di Dio, * presentate al Signore gli arieti:
28:2 Presentate al Signore la gloria e l'onore, presentate al Signore la gloria dovuta al suo nome, * adorate il Signore nel suo santo atrio.
28:3 La voce del Signore sopra le acque, il Dio della maestà ha tuonato, * il Signore sopra le molte acque.
28:4 La voce del Signore [risuona] con potenza, * la voce del Signore con maestà.
28:5 La voce del Signore spezza i cedri, * e il Signore spezzerà i cedri del Libano:
28:6 E li farà in pezzi come un vitello del Libano: * e il diletto [del Signore è] come il figlio del rinoceronte.
28:7 La voce del Signore divide le fiamme di fuoco: * la voce del Signore scuote il deserto, e il Signore scuoterà il deserto di Cades.
28:9 La voce del Signore prepara i cervi, e rischiara le selve, * e nel suo tempio tutti diranno gloria.
28:10 Il Signore fa abitare il diluvio: * e il Signore sederà re in eterno.
28:11 Il Signore darà forza al suo popolo: * il Signore benedirà il suo popolo in pace.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Psalmus 29 [10]
29:2 Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me: * nec delectásti inimícos meos super me.
29:3 Dómine, Deus meus, clamávi ad te, * et sanásti me.
29:4 Dómine, eduxísti ab inférno ánimam meam: * salvásti me a descendéntibus in lacum.
29:5 Psállite Dómino, sancti eius: * et confitémini memóriæ sanctitátis eius.
29:6 Quóniam ira in indignatióne eius: * et vita in voluntáte eius.
29:6 Ad vésperum demorábitur fletus: * et ad matutínum lætítia.
29:7 Ego autem dixi in abundántia mea: * Non movébor in ætérnum.
29:8 Dómine, in voluntáte tua, * præstitísti decóri meo virtútem.
29:8 Avertísti fáciem tuam a me, * et factus sum conturbátus.
29:9 Ad te, Dómine, clamábo: * et ad Deum meum deprecábor.
29:10 Quæ utílitas in sánguine meo, * dum descéndo in corruptiónem?
29:10 Numquid confitébitur tibi pulvis, * aut annuntiábit veritátem tuam?
29:11 Audívit Dóminus, et misértus est mei: * Dóminus factus est adiútor meus.
29:12 Convertísti planctum meum in gáudium mihi: * conscidísti saccum meum, et circumdedísti me lætítia:
29:13 Ut cantet tibi glória mea, et non compúngar: * Dómine, Deus meus, in ætérnum confitébor tibi.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. Adoráte Dóminum in aula sancta eius.
Salmo 29 [10]
29:2 Io ti esalterò, o Signore, perché tu mi hai sollevato, * e non hai rallegrati i miei nemici sopra di me.
29:3 Signore Dio mio, io ho gridato a te * e tu mi hai guarito.
29:4 Signore, tu hai tratto dall'inferno l'anima mia: * mi salvasti di mezzo a quelli che scendono nella fossa.
29:5 Cantate inni al Signore, o suoi santi; * e confessate la memoria della sua santità.
29:6 Poiché nella sua indignazione c'è l'ira: * nella sua volontà, la vita.
29:6 Alla sera dimora il pianto, * e al mattino la gioia.
29:7 Ma io dissi nella mia abbondanza: * non sarò scosso in eterno.
29:8 Signore nella tua volontà, * hai concesso vigoria al mio onore.
29:8 Hai allontanato da me la tua faccia, * ed io restai confuso.
29:9 A te, o Signore, griderò: * e al mio Dio supplicherò.
29:10 Qual vantaggio nel mio sangue, * mentre scendo nella corruzione [della sepoltura]?
29:10 Forse la polvere confesserà le tue lodi, * od annunzierà la tua verità?
29:11 Il Signore mi ha ascoltato, ed ha avuto pietà di me: * il Signore si è fatto mio aiuto.
29:12 Hai cambiato in gioia il mio pianto: * hai fatto in pezzi il mio sacco, e mi cingesti di allegrezza:
29:13 Affinché la mia gloria ti canti: ed io non sia più afflitto; * Signore Dio mio ti loderò in eterno.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. Adorate il Signore nel sua santa aula.
Ant. In tua iustítia * líbera me, Dómine.
Psalmus 30 [11]
30:2 In te, Dómine, sperávi, non confúndar in ætérnum: * in iustítia tua líbera me.
30:3 Inclína ad me aurem tuam, * accélera ut éruas me.
30:3 Esto mihi in Deum protectórem, et in domum refúgii: * ut salvum me fácias.
30:4 Quóniam fortitúdo mea, et refúgium meum es tu: * et propter nomen tuum dedúces me, et enútries me.
30:5 Edúces me de láqueo hoc, quem abscondérunt mihi: * quóniam tu es protéctor meus.
30:6 In manus tuas comméndo spíritum meum: * redemísti me, Dómine, Deus veritátis.
30:7 Odísti observántes vanitátes, * supervácue.
30:7 Ego autem in Dómino sperávi: * exsultábo, et lætábor in misericórdia tua.
30:8 Quóniam respexísti humilitátem meam, * salvásti de necessitátibus ánimam meam.
30:9 Nec conclusísti me in mánibus inimíci: * statuísti in loco spatióso pedes meos.
30:10 Miserére mei, Dómine, quóniam tríbulor: * conturbátus est in ira óculus meus, ánima mea, et venter meus:
30:11 Quóniam defécit in dolóre vita mea: * et anni mei in gemítibus.
30:11 Infirmáta est in paupertáte virtus mea: * et ossa mea conturbáta sunt.
30:12 Super omnes inimícos meos factus sum oppróbrium et vicínis meis valde: * et timor notis meis.
30:12 Qui vidébant me, foras fugérunt a me: * oblivióni datus sum, tamquam mórtuus a corde.
30:13 Factus sum tamquam vas pérditum: * quóniam audívi vituperatiónem multórum commorántium in circúitu.
30:14 In eo dum convenírent simul advérsum me, * accípere ánimam meam consiliáti sunt.
30:15 Ego autem in te sperávi, Dómine: * dixi: Deus meus es tu: in mánibus tuis sortes meæ.
30:16 Éripe me de manu inimicórum meórum, * et a persequéntibus me.
30:17 Illústra fáciem tuam super servum tuum, salvum me fac in misericórdia tua: * Dómine, non confúndar, quóniam invocávi te.
30:18 Erubéscant ímpii, et deducántur in inférnum: * muta fiant lábia dolósa.
30:19 Quæ loquúntur advérsus iustum iniquitátem: * in supérbia, et in abusióne.
30:20 Quam magna multitúdo dulcédinis tuæ, Dómine, * quam abscondísti timéntibus te.
30:20 Perfecísti eis, qui sperant in te, * in conspéctu filiórum hóminum.
30:21 Abscóndes eos in abscóndito faciéi tuæ * a conturbatióne hóminum.
30:21 Próteges eos in tabernáculo tuo * a contradictióne linguárum.
30:22 Benedíctus Dóminus: * quóniam mirificávit misericórdiam suam mihi in civitáte muníta.
30:23 Ego autem dixi in excéssu mentis meæ: * Proiéctus sum a fácie oculórum tuórum.
30:23 Ídeo exaudísti vocem oratiónis meæ, * dum clamárem ad te.
30:24 Dilígite Dóminum omnes sancti eius: * quóniam veritátem requíret Dóminus, et retríbuet abundánter faciéntibus supérbiam.
30:25 Viríliter ágite, et confortétur cor vestrum, * omnes, qui sperátis in Dómino.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. Nella tua giustizia, * liberami, o Signore.
Salmo 30 [11]
30:2 In te, o Signore, ho sperato; che io non resti confuso in eterno: * nella tua giustizia, liberami.
30:3 Piega le tue orecchie verso di me: * affrettati a salvarmi.
30:3 Sii per me un Dio protettore, e una casa di rifugio * per farmi salvo.
30:4 Poiché tu sei la mia fortezza e il mio rifugio * e per amor del nome tuo mi guiderai e mi sosterrai.
30:5 Mi trarrai dal laccio, che mi hanno teso occultamente, * perché, tu sei il mio protettore.
30:6 Nelle tue mani consegno il mio spirito: * tu mi hai riscattato, o Signore Dio di verità.
30:7 Tu odii coloro che inutilmente van dietro * alle vanità.
30:7 Ma io ho sperato nel Signore: * Esulterò, e mi rallegrerò nella tua misericordia.
30:8 Perché tu hai guardato la mia miseria, * hai salvato dalle angustie l'anima mia.
30:9 Né mi hai chiuso tra le mani del nemico: * [ma] hai stabilito in luogo spazioso i miei piedi.
30:10 Abbi pietà di me, o Signore, perché io sono afflitto: * per l'indignazione è turbato il mio occhio, con la mia anima e le mie viscere:
30:11 Perché la mia vita si consuma nel dolore: * e i miei anni nei gemiti.
30:11 La mia forza si è infiacchita nella miseria, * e le mie ossa sono conturbate.
30:12 Sono divenuto l'obbrobrio per tutti i miei nemici, e persino per i miei vicini, * timore per miei familiari.
30:12 Quelli che mi vedevano fuori fuggivano da me. * Sono messo in oblio, come un morto, dal [loro] cuore.
30:13 Sono divenuto come un vaso spezzato. * Poiché ho udito i vituperi di molti, che mi dimorano intorno.
30:14 Mentre si riunivano contro di me, * e tennero consiglio di togliermi la vita.
30:15 Ma io sperai in te, o Signore: * io dissi: tu sei il mio Dio: nelle tue mani le mie sorti.
30:16 Liberami dalle mani dei miei nemici, * e da coloro che mi perseguitano.
30:17 Fa risplendere la tua faccia sopra il tuo servo, salvami nella tua misericordia. * Che io non resti confuso, o Signore, perché ti ho invocato.
30:18 Siano svergognati gli empi, e condotti all'inferno. * Ammutoliscano le labbra ingannatrici,
30:19 Che proferiscono iniquità contro il giusto * con superbia e con disprezzo.
30:20 Quanto è grande l'abbondanza della tua dolcezza, o Signore, * che riponi per coloro che ti temono,
30:20 E dimostri a quelli che sperano in te, * al cospetto dei figli degli uomini.
30:21 Li nasconderai nel segreto della tua faccia * dal tumulto degli uomini.
30:21 Li porrai al sicuro nel tuo tabernacolo * dalla contraddizione delle lingue.
30:22 Benedetto il Signore, * perché ha reso mirabile in me la sua misericordia [mettendomi]in una città fortificata.
30:23 Ma io dissi nell'esagerazione della mia mente: * sono stato rigettato dalla vista dei tuoi occhi.
30:23 Per questo tu hai esaudito la voce della mia supplica, * quando io gridavo a te.
30:24 Amate il Signore, voi tutti suoi santi, * perché la verità, il Signore, ricercherà, e ripagherà con abbondanza a quelli che producono superbia.
30:25 Agite virilmente e si fortifichi il vostro cuore, * voi tutti che sperate nel Signore.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Psalmus 31 [12]
31:1 Beáti quorum remíssæ sunt iniquitátes: * et quorum tecta sunt peccáta.
31:2 Beátus vir, cui non imputávit Dóminus peccátum, * nec est in spíritu eius dolus.
31:3 Quóniam tácui, inveteravérunt ossa mea, * dum clamárem tota die.
31:4 Quóniam die ac nocte graváta est super me manus tua: * convérsus sum in ærúmna mea, dum confígitur spina.
31:5 Delíctum meum cógnitum tibi feci: * et iniustítiam meam non abscóndi.
31:5 Dixi: Confitébor advérsum me iniustítiam meam Dómino: * et tu remisísti impietátem peccáti mei.
31:6 Pro hac orábit ad te omnis sanctus, * in témpore opportúno.
31:6 Verúmtamen in dilúvio aquárum multárum, * ad eum non approximábunt.
31:7 Tu es refúgium meum a tribulatióne, quæ circúmdedit me: * exsultátio mea, érue me a circumdántibus me.
31:8 Intelléctum tibi dabo, et ínstruam te in via hac, qua gradiéris: * firmábo super te óculos meos.
31:9 Nolíte fíeri sicut equus et mulus, * quibus non est intelléctus.
31:9 In camo et freno maxíllas eórum constrínge, * qui non appróximant ad te.
31:10 Multa flagélla peccatóris, * sperántem autem in Dómino misericórdia circúmdabit.
31:11 Lætámini in Dómino et exsultáte, iusti, * et gloriámini, omnes recti corde.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. In tua iustítia líbera me, Dómine.
Salmo 31 [12]
31:1 Beati coloro dei quali sono state rimesse le iniquità, * e dei quali sono stati ricoperti i peccati.
31:2 Beato l'uomo cui Dio non imputò peccato, * e nello spirito del quale non è frode.
31:3 Perché io tacqui, si consumarono le mie ossa, * mentre io gridavo tutto il giorno.
31:4 Perché giorno e notte si aggravò sopra di me la tua mano: * io mi voltai nella mia miseria, mentre si conficcava la spina.
31:5 Ti ho fatto conoscere il mio peccato: * e non ho nascosto la mia ingiustizia.
31:5 Io dissi: confesserò al Signore contro di me la mia ingiustizia: * e tu mi rimettesti l'empietà del mio peccato.
31:6 Per questo ogni uomo santo ti pregherà * nel tempo opportuno;
31:6 E anche quando diluvieranno le grandi acque, * non si accosteranno a lui.
31:7 Tu sei il mio rifugio nella tribolazione, che mi ha circondato: * tu, mia letizia, liberami da coloro che mi circondano.
31:8 Io ti darò l'intelligenza, e t'insegnerò la via, per cui hai da camminare: * terrò fissi sopra di te i miei occhi.
31:9 Non vogliate essere come il cavallo e il mulo * che non hanno intelligenza.
31:9 Stringi con morso e briglia le mascelle * di coloro che non si approssimano a te.
31:10 Molti flagelli per il peccatore: * ma la misericordia cingerà chi spera nel Signore.
31:11 Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti: * e gloriatevi voi tutti, o retti di cuore.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. Nella tua giustizia, liberami, o Signore.
℣. Média nocte surgébam ad confiténdum tibi.
℟. Super iustítia iustificatiónis tuæ.
℣. Di mezza notte mi alzavo per lodarti.
℟. Per i giudizi della tua giustizia.
Pater noster, qui es in cælis, sanctificétur nomen tuum: advéniat regnum tuum: fiat volúntas tua, sicut in cælo et in terra. Panem nostrum cotidiánum da nobis hódie: et dimítte nobis débita nostra, sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris:
℣. Et ne nos indúcas in tentatiónem:
℟. Sed líbera nos a malo.
Absolutio. Ipsíus píetas et misericórdia nos ádiuvet, qui cum Patre et Spíritu Sancto vivit et regnat in sǽcula sæculórum. Amen.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori:
℣. E non ci indurre in tentazione:
℟. Ma liberaci dal male.
Assoluzione. Ci soccorra la bontà e la misericordia di colui che vive e regna con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.

℣. Iube, domne, benedícere.
Benedictio. Deus Pater omnípotens sit nobis propítius et clemens. Amen.

Lectio 5
Ex libro sancti Augustíni Epíscopi de Civitáte Dei
Liber 18, cap. 45
Posteáquam gens Iudǽa cœpit non habére prophétas, proculdúbio detérior facta est, eo scílicet témpore, quo se sperábat instauráto templo post captivitátem, quæ fuit in Babylónia, futúram esse meliórem. Sic quippe intelligébat pópulus ille carnális, quod prænuntiátum est per Aggæum prophétam dicéntem: Magna erit glória domus istíus novíssimæ, plus quam primæ. Quod de novo testaménto dictum esse, paulo supérius demonstrávit, ubi ait apérte Christum promíttens: Et movébo omnes gentes, et véniet Desiderátus cunctis Géntibus.
℣. Tu autem, Dómine, miserére nobis.
℟. Deo grátias.

℟. Impetum inimicórum ne timuéritis: mémores estóte, quómodo salvi facti sunt patres nostri:
* Et nunc clamémus in cælum et miserébitur nostri Deus noster.
℣. Mementóte mirabílium eius, quæ fecit pharaóni et exercítui eius in Mari Rubro.
℟. Et nunc clamémus in cælum et miserébitur nostri Deus noster.

℣. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. Dio Padre onnipotente ci sia benigno e clemente. Amen.

Lettura 5
Dal libro di sant'Agostino Vescovo, della Città di Dio
Libro 18, capo 45
Da che il popolo Giudeo cominciò a non avere profeti, cioè dopo la cattività di Babilonia e la restaurazione del tempio, senza dubbio esso si rimpicciolì, benché fosse il tempo in cui sperava una situazione migliore. Perché quel popolo carnale intendeva così la profezia del profeta Aggeo «La gloria di questa ultima casa sarà più grande della prima» Agg. 2, 20. Ma che ciò sia detto del nuovo testamento, egli lo indica poco più sopra, là dove annunziando apertamente il Cristo, dice «Commuoverò tutte le Genti, e verrà il Desiderato di tutte le Genti››.
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
℟. Grazie a Dio.

℟. Non temete l’assalto dei nemici: ricordate come sono stati salvati i vostri padri
* Ed ora alziam le grida al cielo, ed il nostro Dio avrà pietà di noi.
℣. Rammentate i prodigi ch'egli fece contro faraone e il suo esercito nel mar Rosso.
℟. Ed ora alziam le grida al cielo, ed il nostro Dio avrà pietà di noi.
℣. Iube, domne, benedícere.
Benedictio. Christus perpétuæ det nobis gáudia vitæ. Amen.

Lectio 6
Tálibus enim eléctis Géntium, domus Dei ædificátur per Testaméntum novum lapídibus vivis, longe gloriósior, quam templum illud fuit, quod a rege Salomóne constrúctum est, et post captivitátem instaurátum. Propter hoc ergo nec prophétas ex illo témpore hábuit illa gens; sed multis cládibus afflícta est ab alienígenis régibus, ipsísque Románis, ne hanc Aggæi prophetíam in illa instauratióne templi opinarétur implétam.
℣. Tu autem, Dómine, miserére nobis.
℟. Deo grátias.

℟. Congregátæ sunt gentes in multitúdine, ut dímicent contra nos, et ignorámus quid ágere debeámus:
* Dómine Deus, ad te sunt óculi nostri, ne pereámus.
℣. Tu scis quæ cógitant in nos: quómodo potérimus subsístere ante fáciem illórum, nisi tu ádiuves nos?
℟. Dómine Deus, ad te sunt óculi nostri, ne pereámus.
℣. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. Cristo ci doni le gioie della vita eterna. Amen.

Lettura 6
Invero di siffatta scelta di Gentili come di pietre vive, viene edificata, per mezzo del nuovo Testamento, la casa di Dio, di gran lunga superiore al tempio edificato dal re Salomone e restaurato dopo la schiavitù. Perché dunque non si credesse che la profezia d'Aggeo s'era compita in quel tempio restaurato, da quel tempo i Giudei, ridotti a non aver più profeti, subirono nuovi disastri da parte di re stranieri e degli stessi Romani. Difatti non molto dopo venne Alessandro a soggiogarli e sebbene il loro paese non fosse da lui devastato, perché, non osando resistergli, lo disarmarono con una pronta sottomissione; pure «la gloria di quella casa» non era allora cosi grande come sotto la libera dominazione dei loro re.
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
℟. Grazie a Dio.

℟. I Gentili si sono radunati in gran numero per combattere contro di noi, e noi ignoriamo ciò che dobbiam fare:
* Signore Dio, a te son rivolti i nostri occhi affinché non periamo.
℣. Tu sai quel che congiurano contro di noi: come potremo noi sostenerci in faccia a loro se tu non ci aiuti?
℟. Signore Dio, a te son rivolti i nostri occhi affinché non periamo.
℣. Iube, domne, benedícere.
Benedictio. Ignem sui amóris accéndat Deus in córdibus nostris. Amen.

Lectio 7
Non multo enim post, adveniénte Alexándro, subiugáta est; quando, etsi nulla facta est vastátio, quóniam non sunt ausi ei resístere, et ídeo placátum facíllime súbditi recepérunt; non erat tamen glória tanta domus illíus, quanta fuit in suórum regum líbera potestáte. Deínde Ptolemǽus Lagi fílius, post Alexándri mortem captívos inde in Ægýptum tránstulit, quos eius succéssor Ptolemǽus Philadélphus benevolentíssime inde dimísit: per quem factum est, ut Septuagínta intérpretum Scriptúras haberémus.
℣. Tu autem, Dómine, miserére nobis.
℟. Deo grátias.

℟. Tua est poténtia, tuum regnum, Dómine: tu es super omnes gentes:
* Da pacem, Dómine, in diébus nostris.
℣. Creátor ómnium, Deus, terríbilis et fortis, iustus et miséricors.
℟. Da pacem, Dómine, in diébus nostris.
℣. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. Dio accenda nei nostri cuori il fuoco del suo amore. Amen.

Lettura 7
Invero di siffatta scelta di Gentili come di pietre vive, viene edificata, per mezzo del nuovo Testamento, la casa di Dio, di gran lunga superiore al tempio edificato dal re Salomone e restaurato dopo la schiavitù. Perché dunque non si credesse che la profezia d'Aggeo s'era compita in quel tempio restaurato, da quel tempo i Giudei, ridotti a non aver più profeti, subirono nuovi disastri da parte di re stranieri e degli stessi Romani. Difatti non molto dopo venne Alessandro a soggiogarli e sebbene il loro paese non fosse da lui devastato, perché, non osando resistergli, lo disarmarono con una pronta sottomissione; pure «la gloria di quella casa» non era allora cosi grande come sotto la libera dominazione dei loro re. Dopo la morte di Alessandro, essi furono condotti schiavi in Egitto da Tolomeo, figlio di Lago, e il suo successore Tolomeo Filadelfo, ben disposto verso di essi, li rimandò nella loro patria, ed è in grazia di lui che noi abbiamo le Scritture tradotte dai Settanta. Quindi essi ebbero a sopportare le guerre che sono narrate nei libri dei Maccabei. Dopo di ciò il re di Alessandria, Tolomeo, detto Epifane, li sottomise, poi Antioco, re di Siria, usò contro di essi molti ed estremi rigori perché adorassero gl'idoli e lo stesso tempio fu ripieno di sacrileghe superstizioni Gentili, ma esso fu purificato da tutte queste profanazioni d'idolatria dal loro valorosissimo duce, Giuda Maccabeo, vincitore dei generali d'Antioco.
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
℟. Grazie a Dio.

℟. Tua è la potenza, o Signore, tuo è il regno tu sei sopra tutte le genti:
* Dà, o Signore, la pace ai nostri giorni.
℣. O Dio, creatore di tutto, terribile e forte, giusto e misericordioso.
℟. Dà, o Signore, la pace ai nostri giorni.
℣. Iube, domne, benedícere.
Benedictio. A cunctis vítiis et peccátis absólvat nos virtus sanctæ Trinitátis. Amen.

Lectio 8
Deínde contríti sunt bellis, quæ in Machabæórum libris explicántur. Post hæc capti a rege Alexandríæ Ptolemǽo qui est appellátus Epíphanes, inde ab Antíocho rege Sýriæ multis et gravíssimis malis ad idóla colénda compúlsi: templúmque ipsum replétum sacrílegis superstitiónibus Géntium, quod tamen dux eórum strenuíssimus Iudas, qui étiam Machabǽus dictus est, Antíochi dúcibus pulsis, ab omni illa idololatríæ contaminatióne mundávit.
℣. Tu autem, Dómine, miserére nobis.
℟. Deo grátias.

℟. Ornavérunt fáciem templi corónis áureis, et dedicavérunt altáre Dómino:
* Et facta est lætítia magna in pópulo.
℣. In hymnis et confessiónibus benedicébant Dóminum.
℟. Et facta est lætítia magna in pópulo.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Et facta est lætítia magna in pópulo.
℣. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione.

Lettura 8
Dopo la morte di Alessandro, essi furono condotti schiavi in Egitto da Tolomeo, figlio di Lago, e il suo successore Tolomeo Filadelfo, ben disposto verso di essi, li rimandò nella loro patria, ed è in grazia di lui che noi abbiamo le Scritture tradotte dai Settanta. Quindi essi ebbero a sopportare le guerre che sono narrate nei libri dei Maccabei. Dopo di ciò il re di Alessandria, Tolomeo, detto Epifane, li sottomise, poi Antioco, re di Siria, usò contro di essi molti ed estremi rigori perché adorassero gl'idoli e lo stesso tempio fu ripieno di sacrileghe superstizioni Gentili, ma esso fu purificato da tutte queste profanazioni d'idolatria dal loro valorosissimo duce, Giuda Maccabeo, vincitore dei generali d'Antioco.
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
℟. Grazie a Dio.

℟. Ornarono la facciata del tempio con corone d'oro e consacrarono l'altare al Signore:
* E fu grande l'allegrezza del popolo.
℣. Con inni e cantici benedicevano il Signore.
℟. E fu grande l'allegrezza del popolo.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. E fu grande l'allegrezza del popolo.
Nocturn III.
Ant. Allelúia, * allelúia, allelúia.
Canticum Isaiæ [13]
Isa 33:2-10
33:2 Dómine, miserére nostri, te enim exspectávimus; † esto bráchium nostrum in mane, * et salus nostra in témpore tribulatiónis.
33:3 A voce Angeli fugérunt pópuli, * et ab exaltatióne tua dispérsæ sunt gentes.
33:4 Et congregabúntur spólia vestra sicut collígitur bruchus, * velut cum fossæ plenæ fúerint de eo.
33:5 Magnificátus est Dóminus, quóniam habitávit in excélso; * implévit Sion iudício et iustítia.
33:6 Et erit fides in tempóribus tuis: † divítiæ salútis sapiéntia: * et sciéntia; timor Dómini ipse est thesáurus eius.
33:7 Ecce vidéntes clamábunt foris; * ángeli pacis amáre flebunt.
33:8 Dissipátæ sunt viæ, cessávit tránsiens per sémitam: † irrítum factum est pactum, * proiécit civitátes, non reputávit hómines.
33:9 Luxit et elánguit terra; * confúsus est Líbanus, et obsórduit.
33:9 Et factus est Saron sicut desértum, * et concússa est Basan, et Carmélus.
33:10 Nunc consúrgam, dicit Dóminus; * nunc exaltábor, nunc sublevábor.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Nocturn III.
Ant. Alleluia * alleluia, alleluia.
Cantico di Isaia [13]
Isa 33:2-10
33:2 Signore abbi pietà di noi; perocché te noi abbiamo aspettato: sii tu nostra fortezza al mattino, e nostra salute al tempo della tribolazione.
33:3 Alla voce dell'Angelo fuggirono i popoli; e alzandoti tu le nazioni furon disperse.
33:4 E le vostre spoglie saranno raccolte come si raccolgono i bruci, quando di essi s'empion le fosse.
33:5 È stato glorificato il Signore, che abita nell'alto: ha ripiena Sionne di equità, e di giustizia.
33:6 E regnerà ne' tuoi tempi la fede: la sapienza, e la scienza sono sue ricchezze salutari: e il timor del Signore il suo proprio tesoro.
33:7 Ecco che quelli di fuori in veggendo alzeranno le strida, i nunzj di pace piangeranno amaramente.
33:8 Le strade sono deserte, nissuno più passa pe' sentieri, è rotto il patto; egli ha gettate a terra le città; non fa conto degli uomini.
33:9 La terra è in pianto, ed in abbattimento: il Libano è disonorato, e negletto: il Saron è cangiato in deserto: Basan, ed il Carmelo sono spogliati.
33:10 Adesso mi alzerò io, dice il Signore: adesso sarò io esaltato, adesso sarò glorificato.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Canticum eiusdem [14]
Isa 33:13-18
33:13 Audíte, qui longe estis, quæ fécerim; * et cognóscite, vicíni, fortitúdinem meam.
33:14 Contérriti sunt in Sion peccatóres; * possédit tremor hypócritas.
33:14 Quis póterit habitáre de vobis cum igne devoránte? * quis habitábit ex vobis cum ardóribus sempitérnis?
33:15 Qui ámbulat in iustítiis et lóquitur veritátem, † qui próicit avarítiam ex calúmnia, * et éxcutit manus suas ab omni múnere,
33:16 Qui obtúrat aures suas ne áudiat sánguinem, * et claudit óculos suos ne vídeat malum.
33:17 Iste in excélsis habitábit; † muniménta saxórum sublímitas eius: * panis ei datus est, aquæ eius fidéles sunt.
33:18 Regem in decóre suo vidébunt óculi eius, † cernent terram de longe. * Cor tuum meditábitur timórem.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Cantico di Isaia [14]
Isa 33:13-18
33:13 Udite voi, che siete lontani le cose, che io ho fatte, e voi vicini imparate a conoscer la mia possanza.
33:14 Si sono attoniti in Sionne i peccatori, la paura è entrata addossa agli ipocriti. Chi di voi potrà abitare con un fuoco divoratore? Chi di voi abiterà tragli ardori sempiterni?
33:15 Colui, che cammina nella giustizia, ed è verace nel suo parlare, e abborrisce gli acquisti della calunnia, e dalle sue mani rigetta ogni donativo, e la orecchie si tura per non ascoltare il sangue, e serra i suoi occhi per non vedere il male.
33:16 Questi abiterà in luogo altissimo, la sua elevazione sarò sopra una rocca di vivo sasso: è dato a lui il suo pane, le sue acque non mancano giammai.
33:17 Gli occhi di lui vedranno il Re nella sua gloria, mireranno da lungi la terra.
33:18 Il tuo cuore ripenserà a' suoi timori: Dov'è l'uomo di lettere? Dove colui, che pesa le parole della legge? Dove il maestro de' piccoli?
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Canticum Ecclesiasticæ [15]
Eccli 36:14-19
36:14 Miserére plebi tuæ, super quam invocátum est nomen tuum: * et Israël quem coæquásti primogénito tuo.
36:15 Miserére civitáti sanctificatiónis tuæ, Ierúsalem, * civitáti requiéi tuæ.
36:16 Reple Sion inenarrabílibus verbis tuis, * et glória tua pópulum tuum.
36:17 Da testimónium his qui ab inítio creatúræ tuæ sunt, * et súscita prædicatiónes quas locúti sunt in nómine tuo prophétæ prióres.
36:18 Da mercédem sustinéntibus te, * ut prophétæ tui fidéles inveniántur:
36:18 Et exáudi oratiónes servórum tuórum, secúndum benedictiónem Aaron de pópulo tuo: * et dírige nos in viam iustítiæ.
36:19 Et sciant omnes qui hábitant terram, * quia tu es Deus conspéctor sæculórum.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. Allelúia, allelúia, allelúia.
Cantico dell'Ecclesiastico [15]
Eccli 36:14-19
36:14 Abbi misericordia del popol tuo, che porta il tuo nome, e di Israele, cui tu trattasti come tuo primogenito.
36:15 Abbi misericordia della città santificata da te, di Gerusalemme, città in cui tu riposi.
36:16 Empi Sionne delle ineffabili tue parole, e il popolo tuo di gloria.
36:17 Dichiarati in favor di coloro, i quali fin da principio sono tue creature, e risuscita le predizioni annunziate in tuo nome dagli antichi profeti.
36:18 Rendi mercede a coloro, i quali vivono nella espettazione di te, affinché fedeli riconoscansi i tuoi profeti, ed esaudisci le orazioni de servi tuoi,
36:19 Secondo la benedizione data da Aronne al tuo popolo, e guida noi nella via della giustizia, affinché gli abitatori tutti della terra conoscano, che tu se' il Dio ordinatore de secoli.
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. Alleluia alleluia, alleluia.
℣. Exaltáre Dómine in virtúte tua.
℟. Cantábimus et psallémus virtútes tuas.
℣. Il Signore uscirà dal suo santo luogo.
℟. Verrà per salvare il suo popolo.
Pater noster, qui es in cælis, sanctificétur nomen tuum: advéniat regnum tuum: fiat volúntas tua, sicut in cælo et in terra. Panem nostrum cotidiánum da nobis hódie: et dimítte nobis débita nostra, sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris:
℣. Et ne nos indúcas in tentatiónem:
℟. Sed líbera nos a malo.
Absolutio. A vínculis peccatórum nostrórum absólvat nos omnípotens et miséricors Dóminus. Amen.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori:
℣. E non ci indurre in tentazione:
℟. Ma liberaci dal male.
Assoluzione. Il Signore onnipotente e misericordioso ci sciolga dal legame dei nostri peccati. Amen.

℣. Iube, domne, benedícere.
Benedictio. Evangélica léctio sit nobis salus et protéctio. Amen.

Lectio 9
Léctio sancti Evangélii secúndum Matthǽum
Matt 9:1-8
In illo témpore: Ascéndens Iesus in navículam transfretávit et venit in civitátem suam. Et réliqua.

Homilía sancti Petri Chrysólogi
Sermo 50
Christum in humánis áctibus divína gessísse mystéria, et in rebus visibílibus invisibília exercuísse negótia, léctio hodiérna monstrávit. Ascéndit, inquit, in navículam, et transfretávit, et venit in civitátem suam. Nonne ipse est, qui, fugátis flúctibus, maris profúnda nudávit, ut Israëlíticus pópulus inter stupéntes undas sicco vestígio velut móntium cóncava pertransíret?
℣. Tu autem, Dómine, miserére nobis.
℟. Deo grátias.

℟. Refúlsit sol in clípeos áureos, et resplenduérunt montes ab eis:
* Et fortitúdo géntium dissipáta est.
℣. Erat enim exércitus magnus valde et fortis: et appropiávit Iudas et exércitus eius in prǽlio.
℟. Et fortitúdo géntium dissipáta est.

℣. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. La lettura del Vangelo ci sia di salvezza e protezione. Amen.

Lettura 9
Lettura del santo Vangelo secondo Matteo
Matt 9:1-8
In quell'occasione: Gesù, entrato in una barchetta, andò all'altra riva, e venne nella sua città. Eccetera.

Omelia di san Pier Crisologo
Sermone 50
Quel che abbiamo letto quest'oggi ci mostra che le azioni umane di Cristo contengono dei misteri divini, e che nelle cose visibili egli compiva delle opere invisibili. «Entrò, dice l'Evangelista), in una barchetta, e andò all'altra riva, e venne nella sua città» (Matth. 9,1. Non è egli forse quello stesso che, risospinte le acque, mise a nudo gli abissi del mare, affinché il popolo d'Israele attraversasse a piedi asciutti, fra le onde stupite, la gola stretta formata dalle acque sospese quasi montagne? Non è forse quello stesso che appianò i vortici del mare sotto i piedi di Pietro, così che l'elemento liquido prestasse un solido appoggio ai passi d'un uomo?
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
℟. Grazie a Dio.

℟. Appena il sole rifulse sugli scudi d'oro, i monti ne risplendettero:
* E la forza delle Genti fu dissipata.
℣. Giacché l'esercito era grandissimo e forte: e Giuda col suo esercito si avvicinò per la battaglia/
℟. E la forza delle Genti fu dissipata.
℣. Iube, domne, benedícere.
Benedictio. Ille nos benedícat, qui sine fine vivit et regnat. Amen.

Lectio 10
Nonne hic est, qui Petri pédibus marínos vórtices inclinávit, ut iter líquidum humánis gréssibus sólidum præbéret obséquium. Et quid est, quod ipse sibi sic maris dénegat servitútem, ut brevíssimi lacus tránsitum sub mercéde náutica transfretáret? Ascéndit, inquit, in navículam, et transfretávit.
℣. Tu autem, Dómine, miserére nobis.
℟. Deo grátias.

℟. In hymnis et confessiónibus benedicébant Dóminum,
* Qui magna fecit in Israël, et victóriam dedit illis Dóminus omnípotens.
℣. Ornavérunt fáciem templi corónis áureis, et dedicavérunt altáre Dómino.
℟. Qui magna fecit in Israël, et victóriam dedit illis Dóminus omnípotens.
℣. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. Ci benedica colui che vive e regna senza fine. Amen.

Lettura 10
Lettura del santo Vangelo secondo Matteo
Matt 9:1-8
In quell'occasione: Gesù, entrato in una barchetta, andò all'altra riva, e venne nella sua città. Eccetera.

Omelia di san Pier Crisologo
Sermone 50
Quel che abbiamo letto quest'oggi ci mostra che le azioni umane di Cristo contengono dei misteri divini, e che nelle cose visibili egli compiva delle opere invisibili. «Entrò, dice l'Evangelista), in una barchetta, e andò all'altra riva, e venne nella sua città» (Matth. 9,1. Non è egli forse quello stesso che, risospinte le acque, mise a nudo gli abissi del mare, affinché il popolo d'Israele attraversasse a piedi asciutti, fra le onde stupite, la gola stretta formata dalle acque sospese quasi montagne? Non è forse quello stesso che appianò i vortici del mare sotto i piedi di Pietro, così che l'elemento liquido prestasse un solido appoggio ai passi d'un uomo?
E perché egli non si serve dell'obbedienza del mare, e ricorre al servizio d'un battello per traversare sì piccolo lago? «Entrò, dice, in una barchetta, e andò all'altra riva» Matth. 9,1. E che meraviglia, o fratelli? Cristo venne per caricarsi delle nostre debolezze, e per darci la sua forza; per prendere ciò che è umano, accordarci ciò che è divino; accettare le ignominie, conferirci gli onori; sopportare i nostri mali, portarci la salute: perché il medico che non conosce l'infermità, non sa guarirla; e chi non si fa infermo coll'inferno, non può rendergli la sanità.
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
℟. Grazie a Dio.

℟. Con inni e cantici benedicevano il Signore,
* Che aveva fatto cose grandi in Israele, e il Signore onnipotente aveva data loro la vittoria,
℣. Ornarono la facciata del tempio con corone d'oro e consacrarono l'altare al Signore.
℟. Che aveva fatto cose grandi in Israele, e il Signore onnipotente aveva data loro la vittoria,
℣. Iube, domne, benedícere.
Benedictio. Divínum auxílium máneat semper nobíscum. Amen.

Lectio 11
Et quid mirum, fratres? Christus venit suscípere infirmitátes nostras, et suas nobis conférre virtútes; humána quǽrere, præstáre divína; accípere iniúrias, réddere dignitátes; ferre tǽdia, reférre sanitátes: quia médicus, qui non fert infirmitátes, curáre nescit; et qui non fúerit cum infírmo infirmátus, infírmo non potest conférre sanitátem.
℣. Tu autem, Dómine, miserére nobis.
℟. Deo grátias.

℟. Hic est fratrum amátor et pópuli Israël:
* Hic est, qui multum orat pro pópulo et univérsa sancta civitáte Ierúsalem.
℣. Vir iste in pópulo suo mitíssimus appáruit.
℟. Hic est, qui multum orat pro pópulo et univérsa sancta civitáte Ierúsalem.
℣. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. L'aiuto divino sia sempre con noi.Amen.

Lettura 11
E perché egli non si serve dell'obbedienza del mare, e ricorre al servizio d'un battello per traversare sì piccolo lago? «Entrò, dice, in una barchetta, e andò all'altra riva» Matth. 9,1. E che meraviglia, o fratelli? Cristo venne per caricarsi delle nostre debolezze, e per darci la sua forza; per prendere ciò che è umano, accordarci ciò che è divino; accettare le ignominie, conferirci gli onori; sopportare i nostri mali, portarci la salute: perché il medico che non conosce l'infermità, non sa guarirla; e chi non si fa infermo coll'inferno, non può rendergli la sanità.
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
℟. Grazie a Dio.

℟. Questi è l'amico dei fratelli e del popolo d'Israele:
* Questi è quello che prega molto per il popolo e per tutta la santa città di Gerusalemme.
℣. Quest'uomo si mostrò; mitissimo fra il suo popolo.
℟. Questi è quello che prega molto per il popolo e per tutta la santa città di Gerusalemme.
℣. Iube, domne, benedícere.
Benedictio. Ad societátem cívium supernórum perdúcat nos Rex Angelórum. Amen.

Lectio 12
Christus ergo, si in suis mansísset virtútibus, commúne cum homínibus nil habéret; et nisi implésset carnis órdinem, carnis in illo esset otiósa suscéptio. Ascéndit, inquit, in navículam, et transfretávit, et venit in civitátem suam. Creátor rerum orbis Dóminus, posteáquam se propter nos nostra angustávit in carne, cœpit habére humánam pátriam, cœpit civitátis Iudáicæ esse civis, paréntes habére cœpit paréntum ómnium ipse parens; ut invitáret amor, attráheret cáritas, vincíret afféctio, suadéret humánitas, quos fúgerat dominátio, metus dispérserat, fécerat vis potestátis extórres.
℣. Tu autem, Dómine, miserére nobis.
℟. Deo grátias.

℟. Duo Séraphim clamábant alter ad álterum:
* Sanctus, sanctus, sanctus Dóminus Deus Sábaoth: * Plena est omnis terra glória eius.
℣. Tres sunt qui testimónium dant in cælo: Pater, Verbum, et Spíritus Sanctus: et hi tres unum sunt.
℟. Sanctus, sanctus, sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
℣. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
℟. Plena est omnis terra glória eius.
℣. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. Il Re degli angeli ci conduca all'assemblea degli abitanti del cielo. Amen.

Lettura 12
Se dunque Cristo fosse rimasto nella sua potenza, non avrebbe niente di comune cogli uomini; e se non avesse subito le condizioni della nostra natura inferma, invano si sarebbe rivestito della nostra carne. «Entrò in una barchetta. dice, e andò all'altra riva, e venne nella sua città» (Ibi). Creatore di tutte le cose, il Padrone dell'universo, quando si fu rinchiuso per noi negli stretti limiti della nostra carne, cominciò ad avere una patria terrestre, divenne cittadino d'una città della Giudea, e colui, dal quale tutti i padri e le madri hanno ricevuto l'esistenza, ebbe lui stesso dei genitori; e ciò per invitare coll'amore, attirare colla carità, vincolare a sé coll'affetto, persuadere colla bontà coloro che l'autorità aveva cacciati, il timore aveva dispersi, e la potenza aveva banditi.
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
℟. Grazie a Dio.

℟. Due Serafini cantavano alternativamente:
* Santo, santo, santo è il Signore Dio degli eserciti: * Piena è tutta la terra della sua gloria.
℣. Son tre che rendono testimonianza in cielo: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo: e questi tre sono uno.
℟. Santo, santo, santo è il Signore Dio degli eserciti:
℣. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
℟. Piena è tutta la terra della sua gloria.


Te Deum
Te Deum laudámus: * te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem * omnis terra venerátur.
Tibi omnes Ángeli, * tibi Cæli, et univérsæ Potestátes:
Tibi Chérubim et Séraphim * incessábili voce proclámant:

(Fit reverentia) Sanctus, Sanctus, Sanctus * Dóminus Deus Sábaoth.

Pleni sunt cæli et terra * maiestátis glóriæ tuæ.
Te gloriósus * Apostolórum chorus,
Te Prophetárum * laudábilis númerus,
Te Mártyrum candidátus * laudat exércitus.
Te per orbem terrárum * sancta confitétur Ecclésia,
Patrem * imménsæ maiestátis;
Venerándum tuum verum * et únicum Fílium;
Sanctum quoque * Paráclitum Spíritum.
Tu Rex glóriæ, * Christe.
Tu Patris * sempitérnus es Fílius.

Fit reverentia
Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem: * non horruísti Vírginis úterum.

Tu, devícto mortis acúleo, * aperuísti credéntibus regna cælórum.
Tu ad déxteram Dei sedes, * in glória Patris.
Iudex créderis * esse ventúrus.

Sequens versus dicitur flexis genibus
Te ergo quǽsumus, tuis fámulis súbveni, * quos pretióso sánguine redemísti.

Ætérna fac cum Sanctis tuis * in glória numerári.
Salvum fac pópulum tuum, Dómine, * et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, * et extólle illos usque in ætérnum.
Per síngulos dies * benedícimus te.

Fit reverentia, secundum consuetudinem
Et laudámus nomen tuum in sǽculum, * et in sǽculum sǽculi.

Dignáre, Dómine, die isto * sine peccáto nos custodíre.
Miserére nostri, Dómine, * miserére nostri.
Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, * quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi: * non confúndar in ætérnum.


Te Deum
Ti lodiamo, o Dio: * ti confessiamo, o Signore.
Te, eterno Padre, * venera tutta la terra.
A te gli Angeli tutti, * a te i Cieli e tutte quante le Potestà:
A te i Cherubini e i Serafini * con incessante voce acclamano:

(chiniamo il capo) Santo, Santo, Santo * è il Signore Dio degli eserciti.

I cieli e la terra sono pieni * della maestà della tua gloria.
Te degli Apostoli * il glorioso coro,
Te dei Profeti * il lodevole numero,
Te dei Martiri * il candido esercito esalta.
Te per tutta la terra * la santa Chiesa proclama,
Padre * d'immensa maestà;
L'adorabile tuo vero * ed unico Figlio;
E anche il Santo * Spirito Paraclito.
Tu, o Cristo, * sei il Re della gloria.
Tu, del Padre * sei l'eterno Figlio.

Chiniamo il capo:
Tu incarnandoti per salvare l'uomo, * non disdegnasti il seno di una Vergine.

Tu, spezzando il pungolo della morte, * hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu sei assiso alla destra di Dio, * nella gloria del Padre.
Noi crediamo che ritornerai * qual Giudice.

Il seguente Versetto si dice in ginocchio.
Te quindi supplichiamo, soccorri i tuoi servi, * che hai redento col prezioso tuo sangue.

Fa' che siamo annoverati coi tuoi Santi * nell'eterna gloria.
Fa' salvo il tuo popolo, o Signore, * e benedici la tua eredità.
E reggili * e innalzali fino alla vita eterna.
Ogni giorno * ti benediciamo;
Chiniamo il capo, se è la consuetudine del luogo.
E lodiamo il tuo nome nei secoli, * e nei secoli dei secoli.

Degnati, o Signore, di preservarci * in questo giorno dal peccato.
Abbi pietà di noi, o Signore, * abbi pietà di noi.
Scenda sopra di noi la tua misericordia, * come abbiamo sperato in te.
Ho sperato in te, o Signore: * non sarò confuso in eterno.
Sequéntia +︎ sancti Evangélii secúndum Matthǽum
Matt 9:1-8
℟. Glória tibi, Dómine.
In illo témpore: Ascéndens Iesus in navículam, transfretávit et venit in civitátem suam. Et ecce, offerébant ei paralýticum iacéntem in lecto. Et videns Iesus fidem illórum, dixit paralýtico: Confíde, fili, remittúntur tibi peccáta tua. Et ecce, quidam de scribis dixérunt intra se: Hic blasphémat. Et cum vidísset Iesus cogitatiónes eórum, dixit: Ut quid cogitátis mala in córdibus vestris? Quid est facílius dícere: Dimittúntur tibi peccáta tua; an dícere: Surge et ámbula? Ut autem sciátis, quia Fílius hóminis habet potestátem in terra dimitténdi peccáta, tunc ait paralýtico: Surge, tolle lectum tuum, et vade in domum tuam. Et surréxit et ábiit in domum suam. Vidéntes autem turbæ timuérunt, et glorificavérunt Deum, qui dedit potestátem talem homínibus.
℟. Amen

Te decet laus, te decet hymnus: tibi glória Deo Patri, et Fílio, cum Spíritu Sancto in sǽcula sæculórum. Amen.
Séguito +︎ del S. Vangelo secondo Matteo.
Matt 9:1-8
℟. Gloria a Te, o Signore!
In quel tempo: Gesú, salito su una barca, ripassò il lago, e andò nella sua città. Quand’ecco gli presentarono un paralitico giacente nel letto. Veduta la loro fede, Gesú disse al paralitico: Figlio, confida: ti sono perdonati i tuoi peccati. Súbito alcuni scribi dissero in cuor loro: Costui bestemmia. E Gesú, avendo visto i loro pensieri, rispose: Perché pensate male in cuor vostro? Cos’è piú facile dire: Ti sono perdonati i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, onde sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sopra la terra di rimettere i peccati: Sorgi, disse al paralitico, piglia il tuo letto e vattene a casa tua. E quegli si alzò e se ne andò a casa sua. Vedendo ciò le turbe si intimorirono e glorificarono Iddio che diede agli uomini tanto potere.
℟. Amen

A Te si deve la lode, a Te l'inno, a Te la gloria o Dio Padre e Figlio, insieme allo Spirito Santo, nei secoli dei secoli. Amen.
Oratio {ex Proprio de Tempore}
Orémus.
Dírigat corda nostra, quǽsumus, Dómine, tuæ miseratiónis operátio: quia tibi sine te placére non póssumus.
Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
℟. Amen.

Reliqua omittuntur, nisi Laudes separandæ sint.
Orazione {dal Proprio del tempo}
Preghiamo.
Signore, diriga i nostri cuori l'azione della tua grazia: perché senza di te non possiamo piacerti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
℟. Amen.

Si salta il resto, a meno che si preghino le Lodi separatamente.
Conclusio
℣. Dómine, exáudi oratiónem meam.
℟. Et clamor meus ad te véniat.
℣. Benedicámus Dómino.
℟. Deo grátias.
℣. Fidélium ánimæ per misericórdiam Dei requiéscant in pace.
℟. Amen.
Conclusione
℣. O Signore, esaudisci la mia preghiera.
℟. E il mio grido giunga fino a Te.
℣. Benediciamo il Signore.
℟. Grazie a Dio.
℣. Le anime dei Fedeli per la misericordia di Dio riposino in pace.
℟. Amen.

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Plurimorum Martyrum
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Doctorum Pontificium
Confessoris non Pontificis
Doctoris non Pontificis
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Plures Virgines
Non Virginum Martyrum
Non Virginum non Martyrum
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Officium defunctorum
Beata Maria in Sabbato
Beatae Mariae Virginis
Officium parvum Beatae Mariae Virginis

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